Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di lunedì 5 ottobre il Sindaco Enrico Campedelli ha risposto ad un’interrogazione di Giorgio Verrini (Alleanza per Carpi) sui possibili sviluppi della sanità cittadina.
Ecco il testo dell’interrogazione di Verrini: “in relazione agli sviluppi che potrebbe avere la Sanità a Carpi, e ritenendo che il ruolo di un Sindaco e dei suoi collaboratori non possa essere soltanto quello di preparatori delle condizioni politiche rispetto alle decisioni dell’Azienda sanitaria, bensì quello di presidiare attentamente le situazioni che si verranno a creare per i concittadini, contribuendo ai processi anche con idee proprie, il sottoscritto interroga il Sindaco sui seguenti punti: che cosa pensa lui personalmente circa le prospettive della costruzione di un nuovo ospedale a Carpi? Poiché non si può pensare che le ‘lamentele’ dei primari, per quanto settorialmente valide, siano globalmente esaustive, da chi è composto il team che gli fornisce elementi di valutazione in merito a questo progetto? A che punto è, su tale argomento, la riflessione degli organi decisionali della Regione Emilia Romagna? In che modo il Piano psichiatrico provinciale troverà reale applicazione a Carpi, essendo stato inserito fra i punti che motivano lo stato di agitazione della dirigenza medica dell’Azienda Usl, proclamato da diverse sigle sindacali? Nel caso vengano coinvolti soggetti privati, nella gestione di tale Piano psichiatrico, quanti sono e come verranno selezionati?”.
Campedelli ha dato lettura di una missiva del Direttore generale dell’Azienda Usl Giuseppe Caroli, che intendeva rispondere alle ultime domande posta da Verrini. Caroli ricordava che “nel maggio 2008 è stato trasferito il Presidio di Diagnosi e Cura dal Policlinico alla Palazzina del Centro di salute mentale di Carpi, che ha 9 posti letto: i 9 posti della Residenza a Trattamento intensivo di Carpi sono così stati ricollocati a Villa Rosa di Modena. L’Azienda Ospedaliera sta valutando la possibilità di ritrasferire a Carpi i posti letto della residenza eventualmente aumentandoli a 15, incrementando così il numero complessivo di posti letto a disposizione dei servizi del Distretto”. Caroli ha anche ricordato come vari soggetti del privato e del privato sociale collaborino con l’Azienda Usl e altri lo potranno fare in base alle necessità, di quanto previsto dalla programmazione regionale nonché del complessivo sistema che regola i rapporti tra aziende sanitarie e privati.
Il Sindaco Campedelli ha poi ricordato come l’ospedale Ramazzini soffra di obsolescenza e di mancanza di spazi di espansione strutturale. Ingenti investimenti sono stati fatti, 40 milioni di euro erano stati stanziati nel 2006 per la messa a norma, “ma non si può farli in eterno: per mantenere un ruolo provinciale di Carpi nel sistema sanitario è necessario fare una riflessione su un nuovo polo ospedaliero Carpi-Correggio, che garantisca servizi di qualità e attenzione al personale. Se non teniamo in considerazione questa prospettiva – ha continuato – rischiamo di subire tagli, anche dopo l’avvio di Baggiovara. Con una nuova struttura si potrebbero aprire invece prospettive nuove, mantenere per Carpi un ruolo provinciale nella rete sanitaria modenese e magari garantire nuove specializzazioni al nosocomio. Queste mie valutazioni derivano dai contatti avuti con sindacati, primari, infermieri, medici di medicina generale, utenti. Il Ramazzini non è all’avanguardia in molte situazioni, è necessario un salto di qualità. E visto che Mirandola non si è detta interessata allora Correggio invece potrebbe essere il partner territoriale giusto, utilizzando il nosocomio del centro reggiano per la lungodegenza. Con l’assessore regionale Bissoni i colloqui sono fitti e già da tempo: ovviamente tutto dipende dalle risorse disponibili…”.
Il consigliere Verrini ha replicato dal canto suo sottolineando come la direzione politica del Comune deve riprendere in mano le redini del controllo della salute pubblica. “Oggi si opera a macchia di leopardo anche nella ricerca dei finanziamenti. L’Amo riesce ad esempio a garantirsi tanti fondi per le sue meritorie attività e per acquisti di apparecchiature e altri invece no…La stessa medicina di base andrebbe reinterpretata…Il tema del nuovo ospedale – ha concluso – è di facile presa in campagna elettorale ma ci possono essere altre strade percorribili. E ricordo infine che la psichiatria è una bomba sociale, sarebbero necessari a Carpi 76 posti letto in tutto per questo fine; questa inadeguatezza va enfatizzata, potrebbe succedere chissà cosa…”.
Sempre il Consiglio comunale di Carpi di lunedì 5 ottobre ha visto presentare da parte di Lorenzo Paluan (Lista civica Carpi a 5 stelle-beppegrillo.it-Prc) un’interrogazione che aveva come argomento la regolamentazione del Mercato contadino cittadino. Paluan, ricordando come nel giugno 2008 il Consiglio abbia approvato un disciplinare relativo a questa iniziativa e che nelle scorse settimane la stampa locale abbia riportato notizie riguardanti casi di irregolarità da parte di alcuni operatori qui presenti in merito alla provenienza dei prodotti commercializzati, ha chiesto al Comune quali iniziative intende adottare per impedire che un evento per altri versi meritorio rischi di tramutarsi in una semplice attività di concorrenza sleale da parte di coloro che non vendono derrate non prodotte in proprio. “L’ente locale – ha concluso – in particolare intende adottare uno stringente Regolamento comunale per la gestione del Mercato contadino, che preveda un sistema di controllo e sanzioni per gli operatori scorretti?”.
Ha risposto al consigliere Paluan l’assessore a Economia, Commercio e Agricoltura Simone Morelli: “sono giunte solo due segnalazioni scritte da parte del soggetto gestore del Mercato su uno scorretto atteggiamento tenuto da un operatore in occasione della partecipazione al Mercato contadino” ha esordito Morelli, che poi ha tratteggiato quali disposizioni di legge e disciplinari regolano la materia, disposizioni che prevedono chiaramente nel Disciplinare approvato dall’Unione delle Terre d’argine nel 2008 come i prodotti agricoli posti in vendita debbano prevenire dalle aziende di chi vende o dei soci. Inoltre nello stesso atto è indicato come la violazione ripetuta degli obblighi imposti dal Disciplinare possa portare alla revoca dell’autorizzazione al soggetto che se ne renda colpevole.
Paluan replicando all’assessore Morelli ha ribadito in conclusione come per tutelare il consumatore sia necessario a suo parere che il Comune assuma però un potere di controllo più stringente.