È scaduta ieri la regolarizzazione per colf e badanti. Secondo le cifre fornite dal Viminale sono circa 300mila le domande inviate, un numero assai lontano dalle 500-700mila che il Ministero si attendeva. Un “flop” atteso per i numerosi elementi dissuasivi che hanno accompagnato il provvedimento, tra i quali il contributo forfettario di 500 euro, il reddito limite fissato per l’assunzione delle colf, l’impossibilità di sommare più datori di lavoro per raggiungere il minimo delle 20 ore settimanali necessarie, la confusione e le contraddittorietà interpretative, la paura delle conseguenze negative nel caso non andasse a buon fine la regolarizzazione.
A tutto questo va aggiunto il clima di tensione e di paura che il Governo ha creato attorno alla questione dell’immigrazione con gli ultimi provvedimenti razzisti. Nonostante questi limiti, la Cgil di Modena ha messo tutto il suo impegno perché venissero colte tutte le possibilità della sanatoria. Modena si classifica infatti al 9° posto tra le prime dieci città per moduli richiesti (oltre 7.000), e ben 1.507 domande di regolarizzazione sono state gestite dalle sedi Cgil di Modena e provincia. Di queste, 992 sono per la regolarizzazione di colf e 515 di badanti. Molto di più si sarebbe potuto ottenere a livello nazionale e a Modena, se il Governo avesse accolto la proposta, venuta anche dalla Cgil, di un prolungamento dei tempi della sanatoria e di una correzione dei limiti emersi. Sicuramente è necessario allargare ad altre fasce di lavoratori la possibilità di mettersi in regola. Perché la badante sì e il muratore o il bracciante agricolo no? Anche per raggiungere questo obiettivo la Cgil ha aderito alla manifestazione nazionale antirazzista del 17 ottobre a Roma.