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Appennino modenese: nel week end sagra del Parmigiano Reggiano e della patata tipica

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Parmigiano-ReggianoIl 3 e 4 ottobre 2009, Lama Mocogno ospita il 6° appuntamento della rassegna dedicata al Re dei formaggi, “Parmigiano Reggiano…da gustare”, una manifestazione nata per valorizzare uno dei prodotti simbolo del territorio. Il Parmigiano Reggiano si inserisce a pieno titolo fra le produzioni agroalimentari più pregiate e tipiche nazionali.

Il Parmigiano reggiano prodotto in montagna a differenza di altri blasonati formaggi non può essere “fabbricato” industrialmente, ma viene prodotto solo dalle mani esperte del casaro, artigianalmente, come alle sue origini. La 6^ edizione della “Sagra del Parmigiano Reggiano” è organizzata dal Comune di Lama Mocogno con la collaborazione della Provincia di Modena. Due giorni di festa con mercatini, degustazioni, gare di lancio della forma, menù a tema nei ristoranti, visite guidate nei caseifici, prove di taglio, giochi e animazioni per le strade e nelle piazze del paese.

“Il Parmigiano-Reggiano prodotto in montagna a differenza di altri blasonati formaggi non può essere “fabbricato” industrialmente, ma viene prodotto solo dalle mani esperte del casaro, artigianalmente, come alle sue origini – dice Luciana Serri, sindaco di Lama Mocogno – Simbolo del mangiar sano e genuino e della buona cucina, questo prodotto occupa un posto centrale nello sviluppo dell’economia agricola locale e perno attorno al quale si sono sviluppate ed affermate nel tempo, culture e tradizioni “contadine” da non disperdere solo a Lama ci sono 3 caseifici e 23 aziende agricole che producono 32mila quintali di latte per la trasformazione del Parmigiano reggiano con centinaia di persone coinvolte. In pratica, tutto il settore agricolo poggia su questo prodotto”.

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A Piandelagotti (Comune di Frassinoro), domenica 4 ottobre avrà luogo la 4^ edizione della Festa della Patata Tipica, promossa dalla locale Pro-Loco in collaborazione con l’amministrazione comunale di Frassinoro ed i coltivatori e i commercianti locali.


Storia: a partire dagli anni ’20 monsignor Adolfo Lunardi, botanico di fama nazionale, avviò la coltura estensiva della patata, che si rivelò ben presto un alimento prezioso sia ai fini della consumazione che per il sostentamento dell’economia locale. Negli anni ’30 l’Istituto di Zootecnia di Modena istituì una stazione di alpeggio nei pressi del paese: vennero messe a coltura diverse varietà di patate e, grazie agli studi condotti, fu possibile selezionare le più adatte al terreno e al microclima del posto. La patata di Piandelagotti fu considerata fin dall’inizio “superiore a quella del piano sia per consumo che per seme”.