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F1, Ferrari, GP del Giappone: un obiettivo per cui vale la pena di spendersi

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Ferrari_scuderiaIl quindicesimo appuntamento del Campionato del mondo vede la Formula 1 ritornare a far tappa sul circuito di Suzuka, dopo un periodo di due anni trascorsi all’ombra del Monte Fuji. La gara di quest’anno sarà la 25esima che si disputa sotto il nome di Gran Premio del Giappone e Suzuka è stata la location di riferimento in tutte le gare giapponesi tranne quattro.Di proprietà della Honda, che costruì la pista per prove su strada nel 1962, ora è considerato uno dei tracciati classici di tutti i tempi, insieme a Spa nella considerazione dei piloti. E’ anche l’unico circuito del calendario che preveda la forma di un otto nel disegno della pista. Ci sono diciotto curve, a partire da una discesa molto veloce a fianco della corsia dei box fino a una rapida curva a destra, seguita dalle famose “Esse” prima della curva Spoon e della leggendaria 130R, una delle curve più impegnative del calendario di F1. Nonostante la sua natura veloce e scorrevole, sorpassare qui non è così semplice, e le opportunità maggiori corrispondono alla chicane finale, e se le condizioni si presentano favorevoli, una mossa è possibile alla prima curva e al tornante.

Mentre tutti i panorami consueti, come il poderoso volante del Parco divertimenti del circuito di Suzuka saranno lì come sempre, insieme ai più educati tifosi del mondo che si siederanno a tarda notte nella tribuna principale di fronte ai box, ci saranno molte novità quest’anno, con un paddock ricostruito, che rimpiazza le infrastrutture piuttosto antiquate del passato. Alcuni settori della pista sono stati riasfaltati. QUesto lavoro è stato iniziato due anni fa, e non dovrebbero esserci problemi associati al riasfaltamento di una pista nuova.

Ferrari ha vinto il suo primo Gran Premio in Giappone, corso su questa pista, nel 1987, grazie alla prestazione di Gerhard Berger, ma la Scuderia ha dovuto poi attendere fino a che Michael Schumacher è salito sul più alto gradino del podio nel 1997. Il pilota tedesco ha continuato a vincere per altre quattro volte al volante della Ferrari e grazie ad un’ulteriore vittoria per Rubens Barrichello, Ferrari ha avuto una serie consecutiva senza precedenti di cinque vittorie tra il 2000 e il 2004. Parlando dei piloti attuali, Kimi ha vinto con la McLaren nel 2005, salendo sul podio di Suzuka in altre tre occasioni. Giancarlo ha concluso anch’egli tre volte sul podio, arrivando secondo nel 2005 (a fianco di Kimi) e terzo nel 2006.

In ogni caso, il passato viene presto dimenticato in Formula 1 e quest’anno la Scuderia si batterà per portare almeno un pilota sul podio. Come hanno dichiarato i piloti e il team principal dopo la gara di domenica a Singapore, con ogni gara sempre più vicina al termine della stagione, la F60, con specifiche che rimangono invariate da ora per alcune gare, non ha molto margine su vetture di altri team che stanno continuando lo sviluppo gara dopo gara. Il Cavallino Rampante corre per vincere il Campionato del mondo e, quando diventa chiaro che questa non è un’opzione per il 2009, tutti gli sforzi sono concentrati per assicurare che nel 2010 la vettura sia davvero competitiva al più alto livello. Guardando all’aspetto positivo del pacchetto F60, la monoposto tende a comportarsi meglio con un carico di benzina da gara a bordo, rispetto a quanto fa con un basso livello di carburante richiesto per una buona performance nelle prime due porzioni di qualifica del sabato pomeriggio. Mentre la griglia sarà molto serrata in termini di tempi sul giro a Suzuka, almeno diversamente dall’attorcigliato tracciato di Singapore, sorpassare qui è possibile e Kimi e Giancarlo dovrebbero almeno poter contare sul KERS per guadagnare posizioni alla partenza, possibilmente sfruttare le loro possibilità di sorpasso durante la gara e avere un aiuto a difendere la posizione dalle mosse di attacco di altri piloti. Le mancanze nel pacchetto vettura certamente non si traducono in nessun’altra mancanza nell’approccio della Scuderia alle tre gare finali della stagione e tutti faranno il loro massimo per dare ai piloti la possibilità più alta di fare risultati. La battaglia per il terzo posto è una delle più serrate della serie e l’ultimo step del “podio nel Campionato” è certamente un obiettivo per cui vale la pena di spendersi.

Anche se le ragioni tecniche sono contro di loro, entrambi i nostri piloti possono essere punti di riferimento in termini di affidabilità a Suzuka. La pista giapponese è spesso menzionata negli stessi termini di Spa-Francorchamps, dato che è un vero test di affidabilità per le abilità del pilota. Soltanto alcune settimane fa, Kimi aveva sconfitto le ragioni a sfavore, vincendo il Gran Premio del Belgio, e se non lo ha fatto in modo semplice, è stato per il fatto che era stato seguito a brevissima distanza da Giancarlo Fisichella, che aveva concluso al secondo posto per il team per cui lavorava precedentemente, prima di unirsi alla Scuderia. “Suzuka è un circuito molto esigente, da un punto di vista tecnico, specialmente in termini di aerodinamica – riconosce il pilota finlandese – Si richiede molta downforce e onestamente non ne abbiamo abbastanza per combattere per i primi posti. Lo stesso, faremo tutto quello che possiamo per trarre il massimo dal potenziale a nostra disposizione”. Giancarlo si augura anche che le abilità del pilota possano compensare le mancanze del pacchetto F60. “Non ho perso la speranza e non vedo l’ora di riuscire a fare buone prestazioni davanti ad un pubblico entusiasta, compresi i membri del mio fan club in Giappone – ha commentato il pilota italiano. “Sono alla Ferrari solo da poche settimane, ma trovo che questo team sia fatto di persone che non si arrendono mai e sono sicuro che, grazie al duro lavoro di ciascuno, saremo in grado di nuovo di assicurare buoni risultati in queste ultime tre gare, a cominciare da Suzuka”.