“Contiamo di portare a Firenze almeno 1.500 metalmeccanici modenesi” ha dichiarato stamattina in conferenza stampa il segretario della Fiom/Cgil di Modena Giordano Fiorani in relazione allo sciopero nazionale del prossimo 9 ottobre che prevede diverse manifestazioni interregionali, tra cui appunto il capoluogo toscano.
La Fiom/Cgil ribadisce le ragioni della mobilitazione del 9 ottobre, pur consapevole che uno sciopero in tempo di crisi è un grande sacrificio che si chiede ai lavoratori.
Le ragioni sono il NO al contratto separato, su cui Fim e Uilm stanno continuando a trattare con Federmeccanica, sulla base delle nuove regole della contrattazione del 22 gennaio che la Cgil non firmò allora, e sui cui la Fiom ribadisce la propria contrarietà perché snaturano il ruolo del Ccnl, producono divisione e peggiorano le condizioni e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
“Per di più – spiega Fiorani – Fim e Uilm per rispettare l’accordo del 22 gennaio, hanno disdettato unilateralmente un contratto nazionale non ancora scaduto, che aveva ancora una vigenza di 2 anni e mezzo”. La Fiom rivendica un contratto che rafforzi le condizioni di lavoro per tutti e rifiuta le deroghe peggiorative previste invece dall’accordo del 22 gennaio per motivi di crisi e sviluppo aziendali. A questo proposito, la crisi nella nostra provincia come nel resto del Paese, non è affatto finita, e nei prossimi mesi il rischio è forte di tentativi da parte delle imprese di riallineare i livelli occupazionali al mercato, attraverso processi di ristrutturazione e ridimensionamento strutturale dell’attività produttiva. Proprio per evitare che la crisi si scarichi sui lavoratori, fra le altre motivazioni dello sciopero – proclamato dal Direttivo nazionale Fiom a seguito del rifiuto di Federmeccanica a trattare – vi è la richiesta del blocco dei licenziamenti, la qualificazione del sistema industriale, l’ estensione degli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori (precari compresi), un piano straordinario di formazione professionale e per la sicurezza sul lavoro. Ancora, la Fiom chiede la sospensione dell’applicazione dell’accordo separato sulle regole contrattuali, un adeguato aumento salariale e la detassazione degli aumenti del Ccnl.
La Fiom chiede anche il rispetto di regole di democrazia per rendere validi gli accordi e le piattaforme solo se approvati tramite referendum dalla maggioranza dei lavoratori interessati. “La nostra piattaforma per il rinnovo del solo biennio economico presentata a Federmeccanica, è stata fatta votare e approvata a metà luglio da oltre 15.400 meccanici in provincia di Modena – aggiunge Fiorani – sicuramente oltre la metà dei lavoratori (sono 30.000 in provincia) ha votato per noi, e considerato il periodo di assenza per ferie e che molti lavoratori a causa della crisi sono sospesi dal lavoro e/o in cassintegrazione, la piattaforma è stata approvata anche da diverse migliaia di meccanici non iscritti Fiom”.
“Fim e Uilm, dal canto loro, si sono limitati a riportare le percentuali di approvazione della loro piattaforma da parte degli iscritti, senza dire però l’entità dei votanti”. Anche per questo, è inaccettabile che Federmeccanica continui il confronto sul contratto senza l’organizzazione più rappresentativa! In provincia di Modena, per dare qualche cifra, la Fiom conta 675 delegati eletti nelle Rsu, contro i 106 di Fim e i 30 di Uilm. Per eleggere le Rsu attualmente in carica nelle aziende metal meccaniche sono stati coinvolti 23.000 lavoratori, hanno votato in 16.000 (70%), di questi voti il 78% (11.800 voti) sono andati a candidati delle liste Fiom, il 13% (2.000 voti) alla Fim e il 6% (1.000 voti) alla Uilm.
MOBILITAZIONE A MODENA LUNEDÌ 28 SETTEMBRE
A sostegno delle motivazioni dello sciopero del 9 ottobre, la Fiom di Modena promuove, oltre a centinaia di assemblee fra i lavoratori, una giornata di mobilitazione – lunedì 28 settembre – in tutti i Comuni capo distretto – Modena, Carpi, Sassuolo, Mirandola, Vignola, Castelfranco e Pavullo – con volantinaggio e presidi davanti alle principali fabbriche e in tutti i mercati cittadini.
Sempre lunedì 28 settembre una delegazione Fiom unitamente ad una rappresentanza di delegati sindacali terrà incontri con gli amministratori locali in tutti i Comuni per esporre le rivendicazioni del Sindacato su occupazione e crisi, diritto alla democrazia, no al contratto separato che esclude la più grande organizzazione.
La prossima settimana saranno fissati incontri anche con tutte le forze
politiche cittadine di centrosinistra e centrodestra a cui la Fiom ha
espressamente chiesto un incontro per esporre le proprie rivendicazioni e
per chiedere loro una presa di posizione in merito. “Vogliamo portare una
piccola provocazione ai nostri amministratori – dice Fiorani – vorremmo far
capire che l’organizzazione sindacale più grande, con il maggior numero di
iscritti e di delegati eletti nelle Rsu, non è accettata al tavolo per il
rinnovo del contratto. Con regole come queste sarebbe come se i sindaci e
gli amministratori che hanno vinto le elezioni, non potessero governare”.