Nell’ambito del Festival Filosofia 2009, l’artista modenese Barbara Giorgis eseguirà una performance per presentare la sua videoinsallazione dal titolo Ke-yo sulla tematica del femminile. La presentazione si svolgerà, nell’ambito dell’evento Connections, sabato 19 settebre alle ore 19.00 Sassuolo, in via San Giorgio 8, con il patrocinio del Comune si Sassuolo.
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La donna un tempo era l’idolo della magia ventrale, l’uomo la onorava e la temeva. Da tempo i culti femminili non sono più protetti e la loro forza culturale viene continuamente negata basando la parità tra uomo e donna su una libertà sessuale che non ci farà mai raggiungere un’autentica evoluzione.
La Creta minoica praticava il culto dei poteri femminili perché non reprimeva l’aspetto del femminile di appartenenza alle viscere della terra e rispettava i ritmi della natura.
Nel corso dei secoli dalla magia del ventre ci siamo spostati sempre di più alla magia della mente, abbiamo sostituito al linguaggio della poesia un linguaggio di logica e mente.
Il mito poetico era una lingua magica in relazione con le cerimonie religiose e i rituali in onore delle dee lunari e del corpo femminile, un corpo che è una macchina ctonia in cui si esercitano l’effetto delle maree lunari e ormonali; poi si è arrivati al punto di guardare al ciclo mestruale come ad una maledizione da cui purificarsi.
Nella combinazione di video e performance, di fusione di segno e corpo la donna kE – yO si presenta con il suo pallore, dipinta di bianco come un foglio che attende di essere disegnato.
Con le sue antenne sensibili si pone di fronte alle immagini che scorrono e le pagine del video di animazione si fondono diventando maschera corporea in un gioco di corpo visibile e corpo invisibile, rafforzando le immagini del video in modo da guardare a un simbolo femminile che non vuole la purificazione ma che entra nel suo spazio di sangue – mare – giardino.
Il tema di questo festival di filosofia è La Comunità e così insieme ad altre donne abbiamo pensato di mettere in scena quello che dovremmo fare tutte: iniziare a proteggere i culti femminili.
Oggi, camminando per le strade, il nostro sguardo non può non rimanere colpito dalle donne arrivate fin qui da culture che ci fanno immaginare il mondo arcaico da cui provengono. E’ come vedere pezzi di città antiche, donne che con i loro abiti/veli si sovrappongono alle immagini delle nostre Madonne, testimonianza della storia dell’antica raffigurazione femminile.
Abbiamo riunito un gruppo di donne a rappresentare tutta la comunità femminile: donne contemporanee e donne che portano i segni dell’antico mondo.
Insieme svolgono nella performance un rito di protezione al simbolo guardando ciò che abbiamo rimosso in un cerchio simbolico magnetico, e una piccola donna, ancora bambina, che nella sua purezza assiste e partecipe a questo rito per prepararsi a evolvere la sua identità più profonda.
Barbara Giorgis