Home Filosofia La comunità è servita: i menù filosofici di Tullio Gregory

La comunità è servita: i menù filosofici di Tullio Gregory

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tullio_gregoryLa comunità è l’ingrediente principale degli otto “menu filosofici” ideati da Tullio Gregory che verranno proposti dal 18 al 20 settembre in oltre 50 ristoranti ed enoteche di Modena, Carpi e Sassuolo. L’iniziativa, ormai consolidata, sottolinea la centralità del convito nella civiltà umana e ne celebra gli artefici di cucina e di bottega.

Tullio Gregory firma la sezione “cucina filosofica” del festivalfilosofia fin dalla prima edizione. Professore di Storia della Filosofia alla “Sapienza” di Roma, fondatore del Centro Studi del Cnr sul Lessico intellettuale europeo, direttore dell’Enciclopedia Italiana di scienze, lettere e arti, edita dall’Istituto Treccani, e noto gourmet, Gregory ha ideato menu per pranzi e cene filosofici all’insegna della tradizione e a partire dai prodotti tipici modenesi e della cucina dell’Emilia-Romagna. I menu completi si possono consultare nella sezione “cucina filosofica” del sito dove sono anche disponibili gli indirizzi dei ristoranti aderenti, con l’indicazione dei menu prescelti da ciascuno comprensivi dei prezzi praticati.

“La comunità si costituisce intorno al convito – spiega Gregory – alla consumazione di un pasto comune al quale nelle antiche mitologie partecipano dei e uomini, morti e viventi, secondo forme rituali delle quali vi è ancora oggi traccia in pratiche presenti non solo in comunità di ispirazione religiosa, ma nell’uso o nell’interdizione di certi prodotti come in determinati riti di rendimento di grazie o di esorcismo. A sua volta il convito rinvia non solo ai partecipanti, ma agli autori e manipolatori delle vivande che vengono servite ai commensali: nella storia, prima i sacerdoti o comunque persone che rappresentavano la comunità, poi i cuochi e i dispensieri con le diverse corporazioni dei fornitori”.

Da qui l’idea di articolare i menu filosofici secondo le diverse corporazioni o università. Anzitutto, trovandoci a Modena, la storica corporazione dei salsicciai e lardaruoli che presentano tutto quanto l’enciclopedia suina può offrire; i friggitori, che trasformano in oro carni e verdure; la corporazione dei macellai con tutto ciò che si ritrova nel bollito; seguono i pescatori con i pesci poveri, dalle anguille alle alici, dalle sarde al tonno al baccalà. I pastai offrono un’antologia dei “primi”, espressione della civiltà emiliana; per i vegetariani lavora la corporazione degli ortolani e verdurieri, offrendo svariate verdure cucinate nei modi più diversi; i cantinieri offrono i migliori lambruschi emiliani con salumi e formaggi, dal Parmigiano Reggiano ai prodotti caseari dell’Appennino. Un posto a parte merita la corporazione dei politici per la quale sono previsti “arrosti di coniglio, oche, galletti e, per finire, salame di cioccolato”.