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Edoardo, Titina e il Campanone

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titinaScusate se non rispondo nei commenti sotto all’articolo “Candeli risponde a Candeli” ma so già che le poche righe concesse ai commenti non mi basteranno per scrivere, come sempre, cose che penso e in cui credo.

E’ quasi mezzanotte di un caldissimo venerdì 17 (si vede che qualcuno è più superstizioso di me che sono napoletana, leggi commento di “Anca”) ma a volte basta solo leggere due volte un articolo per scoprire e capire cose che a primo acchito non sono chiare e farsi prendere la mano da “botte di calore” visti i 37°.

Fra ieri e oggi 189 persone hanno letto l’articolo “Lettera al Sindaco Caselli” scritto da me e Umberto Candeli, pubblicato da Sassuolo 2000 e apparso oggi anche su due quotidiani locali, e NESSUNO sottolineo NESSUNO ha fatto o lasciato commenti di sorta. Sono quasi trent’anni che abito a Sassuolo e sono quasi trent’anni che fra comitati, responsabilità legate al mondo della scuola e circoli culturali scrivo, sia con Umberto Candeli che per conto mio, commenti, osservazioni, opinioni personali legate a varie tematiche.

Nel primo pomeriggio Marco Candeli risponde alle nostre osservazioni di routine (penso che ormai abbiamo scritto ad almeno sei sindaci negli ultimi 28 anni) e ………. scoppia il caso “figlio di papà” !!!

Certo che ci vuole poco con questo caldo a scaldarsi le dita e scrivere dei commenti, ma perché ? Come mai tanto astio e sfottò ? Io la risposta me la sono data sapete.

“Edoardo e Titina De Filippo” (secondo me quelli veri, pace all’anima loro, si stanno rigirando nella tomba a vedere persone che utilizzano il loro nome per fare delle affermazioni degne nemmeno della commedia all’italiana anni ’70, quella, intendo, dei film di Pierino) farebbero meglio a lavarsi le mani prima di premere i tasti del computer per scrivere i nomi dei due illustri fratelli e sparare a zero su un ragazzo che ha una sola colpa: quella di credere ancora in certi ideali e nelle persone ma non vi preoccupate, anche lui, come tutti noi, imparerà presto che il mondo è pieno di finti Edoardo e Titina e che da loro non ha niente da imparare.

Al “figliuol prodigo” vorrei far sapere che Marco non è mai stato chiesto di fare qualcosa (anche perché se non ci avesse creduto non lo avrebbe comunque fatto!!!), non è mai andato via di casa e che fra due Candeli è IMPOSSIBILE che uno passi la palla a quell’altro.

“Ginocchio”: scusate con un nick name così non mi viene neanche la voglia di replicare. Forse si chiama Gino ma non ha Occhio.

A “Pippo” (oh finalmente un nome, dice vero, almeno è simpatico, mi fa venire in mente Pippo di Walt Disney) voglio dire che purtroppo non è uno scherzo e che il caldo spossa le membra, annebbia i cervelli, impigrisce i corpi ma la cattiveria ??? Quella no !!! Non ci sono gradi che la sconfiggano!

A Marco Iotti auguro di trovare presto un lavoro e di essere sempre attento e collaborativo con il prossimo e con le istituzioni.

“Cobra” e “Arconte Ogre” vi ringrazio per le vostre brevi puntualizzazioni ma, vi prego, se scrivete “Basta con questi ridicoli pseudonimi” siate coerenti e mettete i vostri veri nomi perché se fossero davvero questi complimenti ! Sono degli degni del libri di Tolkien !

“Giappone” condivido la tua osservazione sulla definizione“ottuso come tanti della sua età”. Sai ormai anch’io vado verso i 50 e mi seccherebbe molto se i miei figli mi dessero “dell’ottusa” ma, come madre, capisco che ancora una volta, Marco paga lo scotto della mancanza di esperienza e non sa ancora dosare le parole e velare i pensieri. E sono sicura che si è preso anche un bel “cicchetto” da suo padre che tutto è tranne che ottuso.

Come tutti i giovani crescerà, continuerà a sbagliare, prenderà delle cantonate, dirà cose sbagliate al momento giusto e cose giuste al momento sbagliato ma, per favore, non ingigantiamo a dismisura dieci righe scritte da un ragazzo solo perché “a qualcuno sta su suo padre”.

Lasciamo che i giovani dimostrino, se ne hanno voglia, cosa sanno fare, sono il nostro futuro.

Comunque sia vi assicuro che Di Pietro e Candeli (Umberto!) continueranno a “rompere” e a scrivere al Sindaco Caselli e a tutti quelli dopo di lui e a tutti quelli che, eletti dal popolo sovrano, DEVONO lavorare per una città ed una civiltà migliore. Continueremo a scrivere perché, se non sbaglio, esiste ancora la LIBERTA’ DI PENSIERO E DI STAMPA in Italia.

E diremo “bravo e grazie” a chi lo merita e “potevi fare di più” a chi, una volta presi degli impegni sociali, non si impegna abbastanza.

Scusate la lungaggine ma sapete ………… il caldo !!!

Monica Di Pietro