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Mara Redeghieri & l’Usignolo incantano Bibbiano

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CREPACUORE_al_gran_completo2CREPACUORE, il nuovo progetto di Mara Redeghieri e del settetto a fiati L’usignolo. Un concerto assolutamente unico che nasce dall’incontro tra due sensibilità emiliane. Anzi reggiane. E questa potrebbe proprio essere una delle chiavi di lettura dello spettacolo che unisce la montagna di Mara Redeghieri, ex cantate e autrice per gli indimenticati Ustmamò, alla bassa reggiana dell’Usignolo: veri virtuosi della musica popolare della nostra terra. Una delle voci femminili più interessanti e personali del panorama nazionale incontra un’orchestrina di galantuomini.

“Crepacuore” porta canzoni d’amore d’altri tempi, arie che tutti hanno già sentito e che ormai fanno parte del DNA nazionale e, appunto, del suo cuore. Il gusto di cantare e danzare quando ancora il ballo era una cosa che riguardava un uomo e una donna. “Il ballo di coppia e l’amore che facevano i nostri nonni, quello che ci ha generati”, racconta Mara, ribelle della montagna, che ha in sé Appennino e pianura intrecciati in sangue misto (arriva da Gatta la madre e da Rio Saliceto il padre) e ora spiega la cantante: “c’è desiderio di onorare la radice della bassa, il ricordo dei parenti della pianura, l’odore di cappelletti e lambrusco”.

“L’Usignolo”, la banda, prende il nome da uno dei più celebri valzer di Luigi Boccaccio. Un gruppo nuovo ma con radici molto lontane nel tempo, quando ancora esistevano i cosiddetti “Concerti a Fiato” molto diversi, per composizione e stile, dalle “Orchestre” come le pensiamo oggi. Nelle feste popolari, per le sagre della vendemmia e della mietitura, la gente aveva voglia di ballare e, ad accompagnarli già dalla fine dell’ 800, c’erano gruppi di veri pionieri del genere che sui ritmi incalzanti di valzer, mazurche e polche permettevano a clarinetti e trombe di scatenarsi in sequenze di note indiavolate e portare ai più arditi acuti. Ancora non erano in uso le percussioni né ritmi di tradizione spagnola o sudamericana e nemmeno le voci venivano utilizzate. Solo strumenti a fiato a cui a volte veniva aggiunto il contrabbasso. L’Usignolo è una formazione composta da giovani musicisti diplomati, da anni cultori e valenti esecutori di musica classica o “colta”. Si sono ritrovati a scoprire il divertimento, il piacere e il grande valore virtuosistico della musica popolare della nostra terra.

Bésame mucho, Creola, Hymne à l’amour, rappresentano una sorta di giro del mondo che raccoglie le più belle canzoni d’amore di tutti i tempi. E ancora: La chanson des vieux amants, Tango delle capinere, Donde estas Jolanda e molte altre, tutti brani che costituiscono il repertorio di Crepacuore, sono un ideale album che raccoglie canzoni “patrimonio dell’umanità”. Ma non si tratta solo di ricordi. Le rivisitazioni create da Mara Redeghieri e l’Usignolo trovano forma attuale grazie agli arrangiamenti per settetto di fiati e voce che creano atmosfere oscillanti tra musiche balcaniche e sonorità esotiche.