Ricorre oggi, 11 giugno, il centocinquantesimo anniversario dell’insurrezione dei modenesi che indusse l’ultimo Duca di Modena, Francesco V, a lasciare per sempre il Ducato, passando il Po con la “Brigata Estense” per mettersi sotto protezione austriaca.I fermenti “risorgimentali” erano cominciati la sera di venerdì 10 nel nome de martiri liberali Ciro Menotti e Vincenzo Borelli ed all’alba dell’11 (all’ora sabato) la situazione era parsa sfuggire ad ogni ipotesi di repressione.
L’effetto psicologico della “caduta” di Milano in mano alle truppe franco-piemontesi ed ai volontari accorsi anche dal territorio estense, con l’ingresso – mercoledì 8 giugno – di Vittorio Emanuele II e Napoleone III sotto l’Arco della Pace, avevano esaltato gli animi sia della borghesia liberal-massonica che del futuro proletariato.
Il 14 giugno 1859 il Comando Generale dei Reali Carabinieri, da Torino, aveva nominato a capo di un’apposita Divisione (competente sulle otto province del Ducato di Modena, Reggio e Massa-Carrara) il Maggiore Giuseppe Formenti che lasciava il comando di Chambery nella Savoia. Il giorno stesso arrivarono a Modena i primi Carabinieri utilizzando (da Parma a Rubiera, dove il ponte era stato sabotato) il treno la cui corsa inaugurale era stata effettuata dal Duca solo pochi giorni prima, il 23 maggio.
Una “Storia in pillole” dei Carabinieri a Modena, corredata dall’elenco dei 43 Comandanti provinciali (che si sono susseguiti dopo il Formenti che era Comandante “interprovinciale”), è da oggi disponibile, con immagini, sul sito Associazione Carabinieri Modena ed è stata pubblicata dalla rivista ufficiale “Fiamme d’Argento”: i brani sono riportabili liberamente, citando la fonte.