Negli ultimi mesi, diverse città, tra cui Bologna e Modena, hanno intrapreso un percorso di revisione del sistema di raccolta rifiuti porta a porta, riconoscendo le criticità di tale approccio e tornando ad utilizzare i cassonetti stradali. Queste esperienze dovrebbero fungere da esempio per Sassuolo – sottolinea Macchioni – dove, nonostante le evidenti problematiche, il sindaco Mesini e la sua giunta hanno mostrato una resistenza ingiustificata ad esplorare alternative valide. La situazione attuale, caratterizzata da un aumento degli abbandoni di rifiuti e un deterioramento del decoro urbano, richiede un intervento urgente.
Recentemente, durante un acceso dibattito in Consiglio Comunale, Macchioni ha presentato un ordine del giorno che proponeva un coinvolgimento attivo del nostro Comune nel tavolo tecnico con Atensir ed Hera per il territorio di Modena. L’obiettivo era quello di portare a Sassuolo le modifiche migliorative già allo studio nel nostro capoluogo, ma la proposta è stata bocciata dalla maggioranza. “È sorprendente che, in un periodo in cui anche grandi città stanno riconsiderando il proprio approccio – afferma Macchioni – si scelga di mantenere un sistema che ha dimostrato di non funzionare. I dati parlano chiaro: igiene e decoro urbano, abbandoni di rifiuti, sacchetti lasciati in giro dal gestore e una crescente insoddisfazione tra i cittadini, sono solo alcune delle criticità quotidiane che la nostra comunità deve affrontare. Le obiezioni sollevate da alcuni membri della maggioranza, che evidenziano l’efficacia del servizio di raccolta porta a porta e i costi associati ai cassonetti, non trovano fondamento di fronte alle evidenze quotidiane. Al contrario, è importante sottolineare come il nuovo sistema abbia portato vantaggi esclusivamente nelle tasche di Hera, con un significativo incremento degli utili registrati.
In questo contesto, Francesco Macchioni, capogruppo della lista civica che porta il suo nome, ha lanciato un appello forte e chiaro: “è tempo di un referendum per modificare il sistema di raccolta dei rifiuti. Questa proposta non è solo un atto di protesta, ma una legittima richiesta di coinvolgimento diretto dei cittadini in una questione che li riguarda profondamente. L’articolo 10 dello statuto comunale prevede la possibilità di un referendum, e Macchioni ha già raccolto il supporto delle minoranze, formando un fronte comune contro una maggioranza che continua a difendere un modello inefficace.
“È fondamentale che i cittadini si facciano sentire e che il loro diritto di partecipazione venga rispettato. Il referendum rappresenterebbe un’opportunità concreta per restituire il potere decisionale alla comunità, permettendo a chi vive quotidianamente le difficoltà del sistema attuale di esprimere la propria opinione. È giunto il momento – conclude Macchioni – di abbandonare le posizioni rigide e di ascoltare le richieste della popolazione.