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Risposta all’interrogazione di Fratelli d’Italia su di un’eventuale cambiamento, a Sassuolo, del sistema di raccolta rifiuti


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Risposta all’interrogazione di Fratelli d’Italia su di un’eventuale cambiamento, a Sassuolo, del sistema di raccolta rifiutiLa seconda interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale di lunedì sera era a firma del consigliere Caselli ed altri di Fratelli d’Italia, avente ad oggetto: “Richiesta parere all’Amministrazione Comunale di Sassuolo circa la presa di posizione del Sindaco di Modena, Mezzetti Massimo, in merito al cambiamento del sistema di raccolta dei rifiuti ed eventuale adesione a tale modificazione”.

Ha risposto l’Assessore alla Sostenibilità Ambientale Chiara Tonelli : “L’Amministrazione Comunale di Sassuolo osserva con attenzione e interesse il percorso intrapreso dal Comune di Modena per valutare ogni miglioria del servizio che possa essere applicata anche a Sassuolo al fine di agevolare i cittadini.

Fissiamo invece un punto circa il ritorno al vecchio sistema di cassonetti. Nemmeno la precedente Amministrazione, di cui alcuni dei Consiglieri scriventi l’interrogazione in oggetto facevano parte, pur essendo contraria al nuovo sistema, ha ritenuto di poterlo bloccare e non ha intrapreso nessuna azione per tornare indietro.

Perché? Abbiamo chiesto risposta scritta ad ATERSIR sulle possibilità che abbiamo di poter introdurre modifiche al contratto in essere. In attesa della risposta ufficiale, dalle interlocuzioni avvenute risulta che se ad oggi uno o più Comuni del bacino di gara volessero cambiare dei servizi alla base del nuovo contratto si incorrerebbe nei seguenti rischi:

1.richiesta di rimborso da parte del Gestore per i cespiti non ammortizzati (la durata della concessione è di 15 anni per permettere al Gestore cespiti rinnovati almeno ogni 8 anni e cicli di ammortamento regolari) e per il personale assunto e non più necessario, con conseguente considerevole esborso da parte del Comune e quindi dei cittadini mediante TARI;

2.ripercussione sul bacino di gara sia in termini economici che di obiettivi, che dovrebbero comunque essere raggiunti con il nuovo sistema eventualmente implementato;

3.necessità di discutere delle modifiche a livello di consiglio locale e successivamente di consiglio d’ambito: un singolo Comune non ha la facoltà di introdurre modifiche ai servizi alla base del contratto;

4.variazioni contrattuali significative, come il ritorno ad un sistema di raccolta a cassonetti, sono previste solo in seguito a variazione degli atti di pianificazione o variazioni normative che devono essere obbligatoriamente recepite. Una variazione al di fuori di queste casistiche rischierebbe di essere in contrasto con la normativa sugli appalti perché potrebbe inficiare i servizi che erano stati posti a base di gara.

Non si ritiene quindi attualmente percorribile, per gli ingenti costi a carico di Comune e quindi dei cittadini, per le difficoltà di intraprendere l’iter all’interno dei consigli locale e di ambito e per il rischio di entrare in contrasto con la normativa sugli appalti, una variazione sostanziale al contratto. Restiamo invece aperti alle valutazioni su eventuali modifiche su situazioni puntuali, quali la possibilità di introdurre dotazioni o carrellati su richiesta e/o in accordo con i grandi condomini al fine di evitare grossi cumuli di sacchi. Soluzioni simili sembrano essere quelle in studio sul territorio del Comune di Modena”.