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Perdite idriche, ad ATERSIR ulteriori 10 progetti per più di 81 milioni di euro

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Perdite idriche, ad ATERSIR ulteriori 10 progetti per più di 81 milioni di euroATERSIR, quale Ente di governo d’ambito operativo per la Regione Emilia-Romagna, è il soggetto che ha recepito e approvato i progetti afferenti alla Missione 2, ha candidato, insieme a Gestori e Comuni, progetti per i bandi del PNRR su tutto il territorio regionale sui servizi per i quali è competente, idrico e rifiuti. Tutte le proposte sono state prima discusse a livello locale; l’Agenzia ha quindi compiuto le valutazioni programmatorie, tecniche ed economiche di propria competenza, ha approvato i progetti e li ha inviati al Governo per il finanziamento.

Per quanto riguarda la linea d’investimento “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione, il monitoraggio delle reti e la riabilitazione dei tratti di rete” (M2C4-I.4.2), recentemente sono state stanziate nuove risorse con le quali vengono finanziati nella nostra regione 10 progetti per un valore di 114 milioni di euro, di cui oltre 81 con fondi del Piano di Ripresa e Resilienza.

Lo scorso 11 luglio ATERSIR – che ad oggi ha un Consiglio d’Ambito provvisorio a seguito delle elezioni amministrative e in attesa della ricostituzione di tutti gli  organi presieduto, in questa fase, da Enzo Lattuca, Presidente della Provincia di Forlì-Cesena e sindaco di Cesena – ha approvato gli atti amministrativi per l’avvio di questi nuovi importanti progetti.

In particolare l’Agenzia dei comuni dell’Emilia-Romagna ha ottenuto il finanziamento di 11 progetti per un totale di 92 milioni di euro per il bando sulle Perdite Idriche; gli interventi, che riguardano quasi tutto il territorio regionale, hanno lo scopo di migliorare ulteriormente le infrastrutture idriche e ridurre le perdite di rete negli acquedotti che in Emilia-Romagna registrano peraltro già una buona performance, attestandosi circa 10 punti percentuali al di sotto della media nazionale e che potranno ridursi ulteriormente grazie a questi fondi.

Per il Servizio Idrico in generale i finanziamenti hanno come obiettivi, oltre alla riduzione delle perdite, anche l’Ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di PAD, fanghi di acque reflue e rifiuti di pelletteria e tessili (finanziati 5 progetti per un totale di 27 milioni); mentre nel segmento fognatura e depurazione saranno finanziati 10 progetti per un totale di 34 milioni.

Ad oggi, per i servizi idrico e rifiuti, sono stati assegnati ad ATERSIR e ai gestori, 86 progetti per un valore totale di più di 196 milioni di euro.

“I servizi ambientali in regione sono da sempre caratterizzati da elevati standard ambientali e di servizio – dice il direttore di ATERSIR, Vito Belladonna. L’opportunità del PNRR è stata quella di completare ed estendere le infrastrutture, e di spingere sull’innovazione, digitalizzazione e decarbonizzazione. Le valutazioni fatte in precedenza hanno dovuto fare i conti nel 2023 con l’impatto devastante del cambiamento climatico e dei suoi effetti prodottisi in particolare in Romagna con l’alluvione ma non possono tralasciare quello che è il rovescio della medaglia di questi fenomeni, rappresentato dalla siccità. In questo senso ritengo molto utile il lavoro che abbiamo fatto tutti insieme per candidare progetti che riducano le perdite d’acqua utilizzando i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Regione e l’Autorità di Distretto del Po ci ricordano che le infrastrutture da sole non bastano; sono necessarie ma devono essere accompagnate da politiche di programmazione territoriale nuove, che rendano gli insediamenti antropici e le attività resilienti rispetto alle condizioni climatiche sempre più aggressive e imprevedibili”.

Questi nuovi progetti finanziati hanno l’obiettivo, come detto, di ridurre le perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua. A questo scopo, nei vari territori, saranno  completate la digitalizzazione e il monitoraggio, anche da remoto, delle reti di distribuzione – prassi già da tempo attiva sul nostro territorio -, la messa in opera di strumenti di misura smart per portate e pressioni, di contatori di ultima generazione per la precoce individuazione di perdite, unitamente alla modellazione idraulica, alla ricerca e riparazione delle rotture con sistemi più evoluti ed efficienti, fino alla cosiddetta distrettualizzazione ovvero alla creazione di settori indipendenti dell’acquedotto, in cui si possano meglio dosare le pressioni senza interessare tutta la rete, così evitando perdite elevate e sprechi energetici.

La distrettualizzazione degli acquedotti è ritenuta infatti la risposta più innovativa ed efficace per ridurre le perdite e aumentare l’efficienza energetica degli impianti grazie alla possibilità di controllare da remoto non solo le portate, ma anche le pressioni sulle tubazioni. Gli importi destinati alle singole gestioni provinciali per realizzare i progetti sopra descritti ammontano a 13,5 milioni per il territorio della provincia di Bologna, 28,5 milioni per la provincia di Modena, 9,2 milioni per la provincia di Ravenna, 10 milioni per il bacino di Forlì-Cesena, 6,8 milioni per la provincia di Rimini, 5,3 milioni per il territorio di Ferrara, 6 milioni per i Comuni gestiti da Sorgea in provincia di Modena e Bologna, 1 milione per i Comuni gestiti da Montagna 2000 in provincia di Parma (a cui vanno aggiunti i 10,6 milioni già approvati per la provincia) e 600 mila euro a Toano (RE).