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#Ri-Parto, l’Ospedale di Sassuolo ammesso al finanziamento per 290 mila euro

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#Ri-Parto, l’Ospedale di Sassuolo ammesso al finanziamento per 290 mila euroL’Ospedale di Sassuolo SpA è stato ammesso al finanziamento di 290 mila euro da parte del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’abito dell’Avviso nazionale #Ri-Parto. Il ‘bando’ nazionale ha l’obiettivo di sostenere le aziende che si impegnano a promuovere misure di welfare per le lavoratrici madri entro i primi 1000 giorni di vita dei bambini e, più in generale, per i genitori con figli in età scolare. Tra le 113 selezionate in tutta Italia, Sassuolo è l’unico ospedale insieme a Fondazione Poliambulanza di Brescia ad aver ottenuto il contributo, con cui verranno promosse importanti misure a sostegno dei genitori nei prossimi 2 anni.

Il progetto presentato mira ad agevolare il rientro al lavoro delle madri e favorire il work-life balance, con strategie organiche di intervento che armonizzino i tempi di cura della famiglia e i tempi di lavoro, specificatamente in ambito sanitario. Verrà sviluppato, in tal senso, un sistema integrato di benefit, facility e servizi alla persona che, prossimamente, verranno presentati a tutti gli operatori.

La notizia si inserisce all’interno di un percorso di supporto ai lavoratori con figli che l’Ospedale ha già intrapreso, anche a fronte di una ‘popolazione’ di operatori che per la maggior parte è composta da donne (80%) e ha un’età media di 43 anni. Per questo motivo, a Sassuolo, si garantisce già la possibilità di richiedere il part-time agevolato alle operatrici che rientrano dalla maternità e, in aggiunta, si è scelto di venire incontro alle esigenze dei genitori che lavorano entrambi su turni, sia all’interno della struttura che all’esterno. Da tre anni, inoltre, l’azienda offre due settimane gratuite di centro estivo per i figli di tutti gli operatori. Un’attenzione nata dalla consapevolezza delle difficoltà vissute dai genitori/lavoratori, specialmente in ambito ospedaliero.

Anche in sanità – spiega la Dr.ssa Mariangela Vitone, Direttrice delle Risorse Umane – è sempre più complesso reperire e trattenere in azienda risorse professionali, sia in ambito medico che infermieristico. In un contesto del genere, è evidente che occorre mettere la persona ‘al centro’, investendo e scommettendo su quello che viene definito benessere organizzativo. Parliamo di ambiente di lavoro positivo, opportunità di crescita e formazione, valorizzazione del personale, qualità del management; ma anche di strumenti in grado di incidere positivamente sull’impatto che un lavoro così sfidante ha sulla vita personale del singolo e delle famiglie. Siamo già partiti con alcune azioni concrete e l’ammissione a questo finanziamento ci consente di implementare le misure di sostegno per le donne lavoratrici e in senso più ampio rivolte alla genitorialità”.

“Per il terzo anno consecutivo siamo tra i cento ospedali migliori d’Italia secondo il settimanale ‘News Week’ – sottolinea il Direttore Generale, Dr. Stefano Reggiani. Tra le strutture regionali, ci piazziamo addirittura al 10° posto. Un risultato importate, ottenuto perché qui le persone trovano i più alti standard di assistenza uniti all’impegno costante verso l’umanizzazione delle cure. In questo senso, è fondamentale garantire anche ai nostri operatori la stessa attenzione. È sempre più importante infatti ‘prendersi cura di chi cura’. Grazie a misure come queste, Sassuolo resta un’azienda attrattiva per i professionisti sanitari, e anche per la cittadinanza”.  

 

#RI-PARTO – SCHEDA DATI OSPEDALE SASSUOLO

Secondo l’Istat in Italia lo svantaggio delle madri occupate è un fenomeno rilevante. La presenza di figli, soprattutto in età pre-scolare, ha un effetto negativo sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Tra 25 e 49 anni le donne italiane sono occupate nel 73% dei casi se non hanno figli, percentuale che scende al 53% se hanno almeno un figlio di età inferiore ai 6 anni. Le misure di work-life balance dimostrano di essere dirimenti nel rimuovere gli ostacoli all’occupazione femminile, anche in termini di equità di genere.

Sono state ammesse a finanziamento 113 aziende in tutta Italia che abbiano previsto percorsi di welfare aziendale per agevolare il rientro al lavoro delle madri, favorire la natalità e il work-life balance, promuovendo strategie organiche di intervento con l’obiettivo di armonizzazione dei tempi di cura della famiglia e tempi di lavoro.  Il ‘bando’ prevedeva la presentazione di progetti sostenibili e innovativi di welfare per incentivare lo sviluppo di un sistema integrato di strumenti che intervenissero concretamente nella risoluzione di problematiche comuni alle lavoratrici madri dopo l’arrivo di un figlio, con particolare riferimento ai primi 3 anni.

I numeri delle persone coinvolte

  • 80% di operatori donna, età media 43 anni
  • 210 mamme e papà con figli tra 0 e 13 anni
  • 312 figli fino ai 13 anni
  • 70 mamme con figli tra 0 e 3 anni (età media 37 anni)

 

Progetti avviati

  • Sportello Piscologico
  • Convezioni con centri sportivi
  • Agevolazione Part time e concessione aspettative
  • 2 settimane gratuite Centro Estivo per figli dipendenti dai 3 ai 13 anni di età (III° anno consecutivo)
  • Per genitori di figli in età scolare, se l’altro genitore lavora su turni, anche in altre aziende, possibilità di avere un turno opposto al fine di gestire al meglio i figli

 

I nuovi progetti

  • Facility
  • Contributo Nido 1.000 euro l’anno (a rimborso)
  • Centro Estivo 0-3 2 settimane gratis (a rimborso, 150 euro a settimana)
  • Centro Estivo 3 – 13 2 settimane gratis (convenzione)
  • Flessibilità per i genitori
  • Richieste Part time agevolato
  • Pacchetto Ferie Plus (24 ore in più)
  • Percorso Formativo (rientro al lavoro graduale, mentoring)
  • Richiesta agevolata anticipazione TFR
  • Pacchetto benessere: palestra, terme, fisioterapia