S’intitola “Il cuore verde del distretto” il volume che chiarisce i contorni del progetto urbano-strategico per i comuni di Fiorano, Formigine, Maranello e Sassuolo curato dal prof. Dario Costi dell’Università di Parma; presentato in questi giorni al Castello di Spezzano, il volume si pone l’obiettivo di studiare una strategia di ricucitura del territorio del Distretto Ceramico ed è ricco di opportunità ideative anche relative alla mobilità dolce.
«Ci sono elementi importanti in questo studio – afferma Marco Biagini – che disegnano una mappa di opportunità. Occorre “ricucire” il nostro territorio attraverso un sistema modulare di spostamento che comprenda dorsali ciclabili e trasporto pubblico, andando anche a completare le parti ora mancanti della rete ciclopedonale. La mobilità dolce deve poter diventare una scelta realmente percorribile anche per gli spostamenti casa-lavoro. In questo contesto creare o rimettere in gioco percorsi nel verde, utili anche per passeggiate o ragioni turistiche, è fondamentale».
Il tema della mobilità si interseca quindi con quello ambientale, dell’abbattimento delle temperature, della permeabilità del suolo; ma anche con la fruizione degli aspetti paesaggistici con percorsi nella natura.
«C’è da aumentare la permeabilità del terreno e da garantire più verde per motivi ambientali e climatici, oltre che per aumentare la qualità della vita di tutti noi. Possiamo agire per stralci – sottolinea il candidato dem – partendo dal pubblico ma offrendo anche al privato la possibilità di far parte di un disegno ampio. Ad esempio, abbiamo piazzali e spazi cementificati e asfaltati che potrebbero conservare la propria funzione anche se resi permeabili con soluzioni diverse, prevedere spazi verdi abbatticalore in spazi pubblici, creare nuove vie ciclopedonali come via Ghiarola Vecchia e via Ghiarola Nuova, fondamentali per la connessione tra Comuni e nei percorsi casa-lavoro e ricucire la rete di mobilità dolce dove serve.
Tutti possono scegliere di utilizzare l’auto per gli spostamenti casa-lavoro, ma per chi non può o non vuole farlo servono opportunità concrete e pienamente sicure. Poi, dobbiamo piantumare di più, serve più verde al nostro ambiente e alle nostre vite».