Un luogo in cui le persone anziane possono socializzare tra di loro ma anche mantenere allenata la memoria e tutte le funzioni cognitive grazie a semplici esercizi, giochi, attività musicali. Esistono in provincia di Modena palestre speciali in cui non si allenano i muscoli ma il cervello, le Palestre della memoria: un progetto nato dalla stretta collaborazione tra il mondo del volontariato, l’Azienda USL di Modena e i Comuni e che ha portato ad aprire, fino ad oggi, quindici palestre e altre undici verranno aperte nel 2024.
Un progetto virtuoso reso possibile dai tanti volontari che svolgono attività con gli anziani dopo aver frequentato un corso di formazione tenuto dal Centro Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Ausl che supervisiona ogni palestra rendendosi sempre disponibile per gestire eventuali problematiche. Ed è per ringraziare i volontari che l’Azienda USL ha voluto dedicare loro il concerto che si è tenuto il 19 settembre nel Teatro San Carlo di Modena con i musicisti della Fondazione Teatro Comunale di Modena e in cui erano presenti la Direttrice generale dell’Ausl di Modena Anna Maria Petrini, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il Questore di Modena Silvia Burdese, il Prefetto Alessandra Camporota, i sindaci della provincia e tutte le associazioni di volontariato coinvolte nel progetto.
Le palestre della memoria hanno l’obiettivo di prevenire il decadimento cognitivo, sono quindi destinate ad anziani che non hanno alcuna malattia cognitiva nell’ottica di agire sulla prevenzione attraverso attività mirate ma anche, semplicemente, il piacere di stare assieme ad altre persone e combattere la solitudine. Attualmente sono 15 distribuite nei Distretti sanitari di Modena, Castelfranco e Pavullo e nel 2024 saranno aperte altre 11 palestre – nei comuni di Modena, Carpi, Mirandola, Sassuolo, Vignola, Savignano sul Panaro, Castelnuovo Rangone e Spilamberto, Bomporto, Polinago, Lama Mocogno, Fiumalbo e Sestola – per soddisfare una richiesta sempre crescente: sono ben 400 gli anziani che frequentano le palestre e in alcuni territori c’è una lista d’attesa (a cui si cerca di rispondere , appunto, con l’apertura di nuove realtà a dimostrazione dell’efficacia e del gradimento del progetto).
Una palestra della memoria nasce dal territorio grazie alla collaborazione tra Distretti sanitari dell’Azienda USL, le associazioni di volontariato e i Comuni e parrocchie. Una volta valutata la fattibilità e trovati gli spazi idonei, i volontari disponibili frequentano un corso di formazione tenuto dalle neuropsicologhe del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Azienda USL di Modena per apprendere quali esercizi e attività è possibile fare per stimolare le funzioni cognitive. Un gruppo di oltre 100 volontari, la cui età è in media 68 anni, che si mettono a disposizione con entusiasmo per sostenere gli anziani e i ‘grandi anziani’ (età da 75 ai 95 anni circa) che frequentano le palestre. “Diamo ai volontari indicazioni su quali esercizi svolgere e come approcciarsi all’anziano ma nelle attività che svolgono c’è anche molta creatività, sempre con la nostra supervisione” sottolinea la dottoressa Chiara Galli del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze. “Gli esercizi sono volti a stimolare la memoria, il linguaggio, l’orientamento spazio-temporale, l’attenzione”.
Alle palestre della memoria, che si svolgono per due ore settimanali e per quasi tutto l’anno, si accede spontaneamente contattando le strutture ai recapiti disponibili sul sito web dell’Ausl di Modena all’indirizzo https://www.ausl.mo.it/palestre-della-memoria.
“Con l’iniziativa di oggi al Teatro San Carlo vogliamo ringraziare i tantissimi volontari che prestano servizio nelle Palestre della memoria – sottolinea la Direttrice generale dell’Azienda USL di Modena Anna Maria Petrini – questo è solo uno degli ambiti in cui il mondo del volontariato aiuta l’Azienda USL di Modena nell’assistenza socio-sanitaria alla popolazione, nei progetti di promozione della salute e prevenzione di patologie: un supporto fondamentale che si integra con il lavoro dei nostri professionisti in una logica di stretta e proficua collaborazione”.
“La sinergia tra istituzioni e volontariato, professionisti della salute e cittadini – afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli – si conferma la carta vincente per una comunità che vuole essere coesa ed inclusiva, attenta alle esigenze delle fasce più fragili della popolazione, a partire dai suoi anziani che rappresentano le nostre radici e la memoria della nostra città. Le Palestre della memoria poggiano infatti le fondamenta sulla competenza dei professionisti del Centro disturbi cognitivi dell’Ausl e si moltiplicano grazie alla disponibilità dei volontari. Questo stringerci intorno alla nostra sanità pubblica deve essere per la comunità modenese un valore e un punto di forza”.
“Le palestre – sottolinea Giuliana Bulgarelli dell’associazione di volontariato G.P. Vecchi e referente per lo sviluppo e il coordinamento delle palestre della memoria – sono un progetto di Comunità perché impiegano e valorizzano i volontari, le associazioni e le parrocchie nei luoghi vicino a casa in un rapporto solidale in cui i volontari, con le loro diverse competenze, mettono a disposizione il loro tempo per chi ha più bisogno o ha maggiori difficoltà e le associazioni si integrano per trovare volontari, spazi e trasporti creando o rinforzando la rete delle relazioni, anche con la regia delle istituzioni”.