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Si rafforza la collaborazione tra Regione e Anpal Servizi, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro

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Si rafforza la collaborazione tra Regione e Anpal Servizi, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoroRidurre la differenza tra domanda e offerta di lavoro rafforzando la collaborazione nelle politiche attive regionali e nazionali. Potenziare la sinergia, già in corso, sulla ricognizione e il monitoraggio dei profili professionali innovativi (Big Data, green economy e settore tessile/moda), per andare incontro alle esigenze di un tessuto produttivo -quello dell’Emilia-Romagna- che sta investendo moltissimo sulla doppia transizione, digitale ed ecologica. E dove con GOL, il Programma nazionale per la Garanzia di occupabilità dei lavoratori, sono già 81.105 le persone prese in carico, in meno di un anno.

Sono questi i temi al centro dell’incontro che si è svolto oggi a Bologna, nella sede della Regione, tra l’assessore al Lavoro e Formazione, Vincenzo Colla, il presidente di Anpal Servizi, Massimo Temussi, la direttrice dell’Agenzia regionale per il lavoro, Paola Cicognani, e la direttrice regionale all’Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa, Morena Diazzi.

“L’incontro di oggi consolida ulteriormente un rapporto proficuo con Anpal Servizi- sottolinea Colla- La transizione digitale ed eco-sostenibile che stiamo vivendo rappresenta un passaggio imprescindibile che, come Regione, siamo fortemente impegnati a sostenere, a partire dalla formazione delle competenze a tutti i livelli. Il nostro impegno- prosegue l’assessore- è quello di accompagnare ogni persona, compresi i più fragili, dentro il cambiamento investendo sulle politiche attive e su un orientamento di qualità che consenta di incrociare domanda e offerta di lavoro”.

“A questo proposito- chiude Colla- voglio ricordare che l’Emilia-Romagna ha non solo raggiunto ma già ampiamente superato gli obiettivi stabiliti per la prima fase di attuazione di GOL, il Programma nazionale per la Garanzia di occupabilità dei lavoratori”.

“Come Anpal Servizi siamo a una svolta- spiega Temussi-. In seguito al Decreto-legge 75 dello scorso 22 giugno diventeremo Sviluppo Lavoro Italia. Rafforzeremo così il nostro ruolo volto a creare coesione tra Ministero del Lavoro e Regioni per la messa a terra delle azioni di politica attiva. A livello nazionale siamo in un momento particolare. A fronte della crescita dell’occupazione registriamo un importante mismatch tra il fabbisogno di competenze delle imprese e la reperibilità delle stesse sul mercato. Su questo fronte ci focalizzeremo sull’adozione di nuovi strumenti di politica attiva per governare la transizione ecologica e digitale. A tale proposito, proprio qui in Emilia-Romagna è già in campo una proficua collaborazione: nell’ambito dei Patti Territoriali partecipiamo a momenti di confronto sui profili professionali innovativi relativi a Big Data, Green economy e settore tessile/moda, dove produciamo e mettiamo a disposizione report specifici, studi e ricerche, contribuendo anche alla progettazione e realizzazione di percorsi formativi ad hoc”.

“Ribadiamo – conclude Temussi- la nostra disponibilità a fornire supporto, in accordo con Regione e Agenzia regionale per il lavoro, anche sul versante dell’aggiornamento formativo degli operatori dei centri per l’impiego, come fatto finora con i nostri percorsi ForPlus”.

Emilia-Romagna, i dati di GOL e la ripartizione in cluster

Sono 81.105 le persone prese in carico con GOL al 31 maggio (a partire dal 18 luglio 2022); di queste, 36.790 prese in carico da gennaio a maggio del 2023. 4334 i “profilati” con il cluster 4 (rivolto alle persone fragili e vulnerabili, pari al 5,4%), di cui per 2.260 si è già svolta l’équipe multiprofessionale composta dai Centri per l’impiego dai servizi sociali e dalla sanità.

Sul totale, dall’inizio del programma il 46,5% dei beneficiari GOL risultano con un avviamento al lavoro. L’assesment che riguarda la presa in carico consiste in un colloquio di orientamento base della durata di un’ora e mezza e consente di misurare la distanza delle persone dall’inserimento lavorativo attraverso l’attribuzione di un punteggio che varia dal cluster 1 (i più vicini) al cluster 2 (persone che hanno bisogno di aggiornamento professionale), al cluster 3 (necessità di riqualificazione professionale), fino al cluster 4 (gli utenti più lontani, fragili e vulnerabili). Sul totale, il 62,8% della platea appartiene al cluster 1, i più vicini al mercato del lavoro: si tratta principalmente di beneficiari di Naspi. Al cluster 2 appartiene il 23,6%, al cluster 3 l’8,3% e al cluster 4 il 5,4%.