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Arrivato in Italia il 20enne rumeno indiziato dell’omicidio di Alessandro Gozzoli

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Arrivato in Italia il 20enne rumeno indiziato dell’omicidio di Alessandro GozzoliE’ giunto in Italia oggi, all’aeroporto di Roma Fiumicino, scortato dal personale del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, il 20enne cittadino rumeno, arrestato in in Romania il 24 aprile scorso, in esecuzione di Mandato d’Arresto Europeo emesso il 14 aprile dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena su richiesta della Procura della Repubblica, in quanto gravemente indiziato, con altro connazionale, di omicidio volontario, rapina aggravata ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento, a seguito della morte di Alessandro Gozzoli il 41enne il cui corpo nudo venne rinvenuto il pomeriggio del 10 marzo 2023, all’interno della camera da letto della sua abitazione a Casinalbo di Formigine, con le mani ed i piedi legati.

Dall’appartamento, trovato a soqquadro, mancavano alcuni effetti personali, tra i quali anche alcune carte di pagamento. L’autovettura Lancia Y della vittima era stata sottratta dagli autori del reato e rinvenuta dopo qualche ora dalla scoperta del cadavere, abbandonata in un quartiere di Bologna.

Le immediate attività investigative condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassuolo, supportati dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Modena, avevano permesso di accertare il ripetuto indebito utilizzo delle carte di pagamento successivamente al decesso del Gozzoli, di individuare gli utilizzatori, di ricostruire il percorso effettuato dalla vettura della vittima, analizzando i filmati di diverse telecamere sul territorio modenese e bolognese, acquisendo le immagini dei due indagati successivamente riconosciute da alcuni testimoni, raccogliendo quindi sul conto del 20enne rumeno e del complice, tuttora attivamente ricercato, gravi indizi di colpevolezza in ordine a tutti e tre i reati contestati.

L’ipotizzato delitto di omicidio volontario, ha trovato conferma nella relazione dell’esame autoptico avendo il consulente tecnico incaricato riscontrato la rottura di tre anelli tracheali della vittima compatibili con un quadro asfittico.

Nel corso delle indagini è emerso che, il 10 marzo, i due indagati avevano utilizzato le carte di pagamento del Gozzoli per ripetuti piccoli pagamenti, evitando così l’inserimento del codice PIN, arrivando persino ad installare, sul telefono cellulare loro in uso, un accessorio per effettuare transazioni contactless ed accreditarsi fino a 115,00 euro. Il giorno successivo i due indagati erano fuggiti dall’Italia rendendosi irreperibili.

Grazie all’immediato efficace supporto del Desk italiano del servizio di cooperazione giudiziaria in materia penale, Eurojust, nonché attraverso l’attivazione dell’Unità italiana della rete europea di ricerca latitanti pericolosi E.N.F.A.S.T. del Servizio per la Cooperazione Internazionale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, nonché la collaborazione con le collaterali Unità FAST Rumena e Tedesca, l’indagato oggi consegnato, è stato identificato e bloccato dalla Polizia rumena alla frontiera di Timisoara al momento dell’ingresso nel  paese d’origine.

A conclusione delle formalità previste, l’indagato è stato consegnato alle Autorità italiane e tradotto nella casa Circondariale di Modena in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del Giudice per le Indagini Preliminari.

Proseguono le ricerche del complice.