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NBA: Inizio difficile per il prescelto, siamo vicini al “The end of an era?”

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Inizio di stagione sottotono per il prodigio di Akron ed i suoi Los Angeles Lakers.
LeBron James forse è vicino al ritiro, in questo avvio di stagione, il prescelto ha messo a
referto numeri nettamente inferiori alle passate stagioni, ed a risentirne è anche la franchigia dei Lakers.

Sicuramente la carta d’identità dice 39 anni, ma il 4 volte campione NBA può ancora
dimostrare di essere il migliore di tutti.

Ripercorriamo la sua carriera….

Prima scelta assoluta dei Cleveland Cavaliers da STVM Fighting Irish, 7 anni, 548 partite e
15251 punti, nella stagione 2005/2006 arriva la prima finale, contro i San Antonio Spurs, che si aggiudicano il titolo chiudendo la serie sul 4-0.
Dopo questa cocente delusione, LBJ vuole cambiare aria, le tante pressioni su di lui lo
inducono ad un trasferimento che lo possa portare a vincere i primi anelli della sua carriera,
quindi decide di lasciare Cleveland, per raggiungere Wade e Bosh, ai Miami Heat di coach
Spoelstra. Ma nella conferenza d’addio dice una parola: “I PROMISE”.

A Miami ancora numeri da record, 294 apparizioni e 7919 punti, il primo anno allo corte di
Spoelstra lo vede raggiungere la finale contro Dallas, i MAVS guidati da Dirk Nowitzki
vincolo la serie e si aggiudicano il titolo.
Le altre due stagioni successive sono quelle della consacrazione; A farne le spese sono gli
Oklahoma city thunder e San Antonio. Entrambe le finals lo vedono protagonista assoluto.
Nel giugno 2014 James affronta la quarta finale NBA consecutiva, dopo aver battuto i
Bobcats, i Nets e gli Indiana Pacers,[95] perdendo per 4-1 contro i San Antonio Spurs
nonostante le ottime statistiche di James (28,2 punti, 7,8 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi di
media nella serie).

Il ritorno a Cleveland e la promessa…..

Dopo non essersi avvalso della player option di fine contratto, con la quale avrebbe potuto
prolungare lo stesso di un anno supplementare, firmando al massimo salariale con Miami,
l’11 luglio 2014 James annuncia, tramite una lettera inviata a Sports Illustrated, il suo ritorno ai Cleveland Cavaliers, dopo aver firmato un contratto triennale con un’opzione per il giocatore allo scadere dello stesso, sempre al massimo salariale[97]. Poche ore dopo gli
stessi Cavaliers ufficializzano l’arrivo del giocatore; James sceglie il numero 23 (numero che usò alla High School e durante la sua militanza nei Cavs dal 2003 al 2010). A Cleveland
trova una squadra nel cui roster sono presenti gli All Star Kevin Love (arrivato anche lui
quell’estate) e Kyrie Irving. Supera poi la soglia dei 24 000 punti diventando il più giovane
giocatore a farlo precedendo Kobe Bryant di circa un anno (Bryant aveva superato la soglia
ai 31 anni, James a 30 anni e 17 giorni). Il 24 febbraio 2015, nella partita contro i Detroit
Pistons, realizzando 11 assist diventa il miglior assist-man nella storia della NBA nel ruolo di ala piccola con 6 142 assist, superando Scottie Pippen (6 135 assist). I Cleveland Cavaliers approdano ai playoff NBA con il secondo miglior record nella Eastern Conference (53-29). James conclude la stagione con una media di 25,3 punti, 6 rimbalzi e 7,4 assist.

Superati facilmente al primo turno i Boston Celtics (con infortunio di Kevin Love alla spalla in gara 4), I Cavs giungono al secondo turno, dove si trovano di fronte i Chicago Bulls.
L’8 maggio, durante gara 3, James diventa il quarto miglior assistman di sempre nella storia dei playoffs NBA (1073), superando Steve Nash. Il 10 maggio James mette a segno il
buzzer beater in gara 4 (il suo terzo nei Playoff, come Michael Jordan), regalando una
vittoria ai Cavs con il risultato di 86-84 e pareggiando la serie sul 2-2. Con la sua
prestazione in gara 5 della stessa serie (38 punti, 12 rimbalzi, 6 assist, 3 stoppate e 3 palle
rubate), entra nella storia NBA divenendo il terzo giocatore di sempre in una partita dei
playoffs NBA a effettuare almeno 35 punti, 10 rimbalzi, 5 assist, 3 stoppate e 3 rubate. I
Cavaliers passano il turno 4-2.

In finale di conference affrontano gli Atlanta Hawks. In gara 3 sale al secondo nella classifica per triple-doppie realizzate nei Playoffs NBA, superando Jason Kidd, grazie a una prova da 37 punti, 18 rimbalzi e 13 assist. I Cavs battono 4-0 gli Atlanta Hawks, con James che conclude la serie con 32 punti di media, più di 10 rimbalzi e più di 9 assist di media (unico nella storia), raggiungendo in finale i Golden State Warriors.

In gara 1 delle NBA Finals 2015 realizza 44 punti, 8 rimbalzi e 6 assist nella sconfitta contro
gli Warriors per 108-100 all’overtime, nella quale si infortuna Kyrie Irving.[99] Nel corso della serie raggiunge Oscar Robertson a 8 partite con almeno 30 punti, 10 rimbalzi e 10 assist nei Playoff. Nonostante le medie eccellenti di James (35,8 punti, 13,3 rimbalzi e 8,8 assist, segnando o assistendo per 57,7 punti per partita e diventando l’unico giocatore nella storia delle Finals a guidare entrambe le squadre in punti, rimbalzi e assist totali) e due triple doppie in gara 2 e in gara 5, Cleveland, pur essendo stata avanti 2-1 nella serie, perde la seconda finale su due, col punteggio di 2-4. James riceve 4 voti per il premio di MVP delle Finals, che va ad Andre Iguodala.

La delusione è tanta, ma l’anno dopo il prescelto di Akron riesce nell’impresa, gli avversari in finale sono ancora i Golden State Warriors.

Serie decisa in gara 7, con Irving e James grandi protagonisti. Durante il match James si
rende protagonista di diverse giocate decisive, tra cui la stoppata compiuta a circa 2 minuti
dal termine ai danni di Andre Igoudala, subito ribattezzata “The Block”[ Cleveland diventa la prima squadra della storia a vincere il titolo NBA dopo essere stata sotto 3-1 nella serie
finale e la prima squadra a vincere gara 7 in trasferta dalle Finals 1978. James viene inoltre
nominato, all’unanimità, MVP delle Finals per la terza volta nella sua carriera (raggiungendo
Shaquille O’Neal, Tim Duncan e Magic Johnson a pari merito dietro il solo Michael Jordan, e
diventando l’unico giocatore, insieme a Kareem Abdul-Jabbar, a vincere il trofeo di miglior
giocatore con due squadre diverse), mantenendo le medie di 29,7 punti, 11,3 rimbalzi, 8,9
assist, 2,6 recuperi e 2,3 stoppate a partita, tirando con il 49,4% dal campo e il 37,1% da tre e guidando entrambe le squadre in tutte le cinque categorie statistiche principali (ovvero punti, assist, rimbalzi, palle rubate e stoppate), unico a farlo nella storia dei Playoff. Per questo motivo, la prestazione di James nella serie è considerata da molti la migliore nella storia delle NBA Finals.

Dopo aver mantenuto la promessa si accasa ai Los Angeles Lakers, dove conquista il quarto
anello della sua carriera, dedicato al compianto Kobe Bryant; scomparso poco tempo prima.

Le altre due stagioni sono altalenanti sia come risultati che come condizione fisica.

Tanti infortuni e stagioni non vincenti, che fanno pensare ad un possibile ritiro a fine
stagione.
Ma al momento non vi è alcuna conferma ufficiale, ma tutti gli appassionati di questo
magnifico sport si augurano che questo giorno arrivi il più tardi possibile.