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La Regione affronta il disagio sociale post pandemia: da settembre due psicologi in ogni distretto sanitario

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La Regione affronta il disagio sociale post pandemia: da settembre due psicologi in ogni distretto sanitarioDue psicologi in ogni distretto sanitario a partire da settembre e il reclutamento in maniera stabile e progressiva di altrettanti professionisti specializzati nella cura e trattamento delle patologie e dei disturbi comportamentali in ciascuna delle 164 Case della comunità che sorgeranno in Emilia-Romagna entro il 2026 grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

La Regione rafforza la già estesa rete di servizi di supporto psicologico e lo fa mettendo in cantiere un vasto piano di riorganizzazione e potenziamento delle strutture, in risposta al crescente disagio sociale provocato da due anni di pandemia in ampie fasce della popolazione, in particolare bambini e adolescenti.

Un piano in due tappe che prende le mosse dalle prime sperimentazioni avviate sull’onda dell’emergenza sanitaria e che punta ad una maggiore integrazione e qualificazione dei servizi sul territorio, dai Centri di salute mentale, ai Servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, agli sportelli di ascolto nelle scuole, fino ai consultori familiari, presenti nei 38 distretti socio-sanitari dell’Emilia-Romagna.

Se n’è parlato questa mattina a Bologna nel primo di 9 seminari sul “Benessere psicologico e organizzazione dei servizi sanitari in Emilia-Romagna”, promossi dalla Regione in collaborazione con le Ausl locali per un confronto tra professionisti della sanità, dirigenti delle strutture sanitarie e portatori di interesse, con l’obiettivo di individuare le soluzioni da mettere in campo sul versante organizzativo per far fronte ai bisogni emergenti nel campo dell’assistenza psicologica alla popolazione

Molta alta la partecipazione all’incontro inaugurale: un’ottantina gli esperti in presenza, oltre 400 gli iscritti che hanno seguito i lavori in modalità on line.

“Siamo alla vigilia di un grande processo di modernizzazione del sistema sanitario regionale- ha sottolineato l’assessore regionale alle politiche per la Salute, Raffaele Donini- con un programma di investimenti da oltre mezzo miliardo di euro messi a disposizione dal Pnrr. In questo ambito vogliamo qualificare e potenziare ulteriormente la rete dei servizi psicologici, con priorità agli adolescenti, che hanno sofferto più di altri a causa dell’impatto negativo della pandemia sulle relazioni sociali e gli stili di vita”.

“Continueremo a rafforzare gli organici perchè di questi professionisti c’è sempre più bisogno- ha aggiunto Donini-: nell’arco dei prossimi quattro anni il nostro obiettivo è di assumere stabilmente due psicologi in ogni nuova Casa della comunità. Stiamo parlando in totale di 328 professionisti, con un investimento a regime di quasi 23 milioni di euro annui. Continuiamo a lavorare per una sanità che si prenda cura di tutti, a partire dai più fragili”.

L’investimento della Regione sul personale

Dal 2018 al 2021 sono stati assunti 134 nuovi psicologici, con un investimento di oltre 9 milioni di euro; considerando solo il 2021 sono stati stanziati circa 1,5 milioni di euro per il reclutamento straordinario di decine di professionisti causa Covid19, che saranno confermarti anche per il 2022. Da settembre gli organici saranno ulteriormente incrementati, con due specialisti in più in ogni distretto sanitario, per un impegno finanziario di oltre 1,7 milioni di euro nel 2022.

Il ruolo dello psicologo nelle future Case della comunità

Lo psicologo all’interno delle future Case della comunità, nei piani della Regione, è una figura con competenze altamente specialistiche, che lavorerà in stretta connessione con i medici di base, i pediatri di libera scelta e con i servizi di secondo livello (consultori familiari, centri di salute mentale e neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza), che saranno ulteriormente potenziati.

Tra le priorità lo sviluppo della telemedicina, che ha conosciuto un vero e proprio exploit nei lunghi periodi di lockdown, al punto da essere ormai entrata a pieno titolo tra le opzioni terapeutiche.

Nel frattempo è entrato nel vivo anche il decalogo Youz, con azioni costruite dai giovani e per i giovani dopo un attento ascolto, da parte della Regione e in particolare della vicepresidenza con delega alle Politiche giovanili, delle loro esigenze e proposte sul territorio.