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Le scuole superiori modenesi non saranno più sede di seggio eletorale

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Le scuole superiori modenesi non saranno più sede di seggio eletoraleLe scuole superiori modenesi non potranno più essere utilizzate come sede di seggio elettorale; lo ha comunicato la Provincia, ente competente su questi edifici, ai Comuni dove finora venivano utilizzati gli istituti superiori per le operazioni di voto: il liceo Fanti di Carpi, il Baggi di Sassuolo e il Cavazzi di Pavullo.

Le motivazioni della decisione sono illustrate dal presidente della Provincia  di Modena Gian Domenico Tomei, in una lettera inviata ai sindaci dei tre Comuni interessati.

Nella lettera si ricorda che «occorre il più possibile garantire agli studenti degli istituti superiori che venga ritrovata la quotidianità della scuola in presenza dopo la scuola a distanza dovuta alla pandemia», per questo  si chiede ai sindaci di «trasferire in sedi comunali le sezioni elettorali attualmente dislocate nelle scuole di competenza della Provincia, già a partire dalla prossima tornata elettorale».

Il provvedimento riguarda nell’immediato il Comune di Pavullo, dove si vota il prossimo autunno, in una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre come prevede la legge che ha rinviato le elezioni amministrative del 2021 causa pandemia; il Comune, quindi, individuerà una sede alternativa per allestire le sezioni elettorali.

Gli studenti, commenta Tomei, a causa della misure di precauzione dovute alla pandemia tra cui la didattica a distanza, «sono stati pesantemente penalizzati. La frequenza in presenza della scuola, infatti, rappresenta un valore che è fondamentale per la crescita culturale e individuale dei ragazzi», per questo, dal prossimo anno scolastico, «occorre ridurre al minimo le interruzioni dell’attività scolastica, a partire appunto dalle elezioni».

Per Tomei «ci sono tante altre sedi che possono esser usate come seggio elettorale» sottolineando che, proprio per ridurre l’utilizzo delle scuole come sede di voto, nel decreto Sostegni del 21 maggio scorso sono previsti contributi per due milioni di euro destinati ai Comuni che, entro il 15 luglio, «individuano sedi alternative agli edifici scolastici da destinate al funzionamenti dei seggi elettorali».

Inoltre, ricorda Tomei, il superamento dell’utilizzo delle scuole come sede elettorale è un problema già affrontato anche a livello nazionale; il ministero dell’Interno lo scorso anno, come riportato in una lettera della Prefettura di Modena inviata nel luglio scorso a tutti i sindaci modenesi, ha chiesto all’Anci di sensibilizzare i Comuni per avviare una ricognizione del patrimonio immobiliare pubblico, diverso dalle strutture scolastiche, da adibire a seggio elettorale, proprio per favorire la continuità didattica, chiedendo alle Prefetture di raccogliere le variazioni di sede anche al fine di aggiornare le tessere elettorali.

Oltre a Pavullo, il prossimo autunno si vota a Finale Emilia, Montefiorino, Palagano, Sestola e Zocca, comuni che non utilizzano aule e laboratori nelle scuole superiori come sede elettorale.