Nelle scorse settimane sono stati approvati in tutti i Comuni, compreso Sassuolo, dei piani economici – finanziari (PEF) – predisposti da ATERSIR (Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) – che determinano le tariffe della TARI, sia per le utenze domestiche che per le attività produttive, i quali porteranno ad un inevitabile aumento delle tariffe sul servizio di raccolta dei rifiuti corrisposti da HERA.
L’agenzia per i servizi ATERSIR, si configura pertanto come una forma partecipativa degli enti locali; occorre però chiarire – spiega Macchioni – che i comuni non hanno nessun ruolo nel determinare i costi del servizio, e sono tenuti “obbligatoriamente” a rispondere agli adeguamenti imposti da ATERSIR quando approva i piani finanziari che i gestori gli preparano (nel nostro caso HERA).
Da evidenziare inoltre, come questi enti forniscano scarsi elementi informativi, con aggravante del ritardo, per valutare la composizione dei costi; alimentando di fatto la poca chiarezza nel motivare gli aumenti. Neppure un ricorso al TAR nel 2012, da parte dell’allora giunta Caselli, per una poca trasparenza da parte di questi enti fu di aiuto alla risoluzione del problema, la quale si vide bocciare il ricorso presentato.
Alle proteste nell’ultimo consiglio comunale da parte dei rappresentanti dell’opposizioni, che accusano l’Amministrazione di aumentare le tasse ai cittadini – continua Macchioni – va ricordato che furono proprio i loro “compagni del PD” – gli ex-amministratori comunali della giunta Pattuzzi – gli artefici negli anni 2006/2008 della “svendita” – perché di questo si è trattato – della nostra municipalizzata SAT alla nuova società HERA.
Dovrebbero essere proprio queste persone a fornire alla cittadinanza sassolese una esauriente spiegazione in merito all’utilità di questa cessione, e ai benefici che ha portato alla città.
Le tariffe sono forse diminuite e la qualità dei servizi è forse migliorata?
Si direbbe l’esatto contrario.
Cassonetti stracolmi e rotti ovunque - afferma Macchioni – testimoniano un servizio di raccolta non efficiente; mentre la raccolta differenziata dovrebbe favorire una riduzione delle tariffe, cosa che nella pratica non accade.
Non tralasciamo neppure di evidenziare la pulizia delle strade e dei marciapiedi, che spesso, viene lasciata al buon senso della gente.
Parliamo poi degli aumenti sulle tariffe dell’acqua, che dopo il passaggio ad HERA hanno visto rincari esorbitanti.
Se non altro per energia elettrica e gas metano esiste la possibilità di scegliere il fornitore, ma per acqua e nettezza urbana non esiste scelta: siamo stati obbligati ad avere un unico fornitore, alla faccia della concorrenza e del libero mercato.
Sarebbe auspicabile invece chiedere all’attuale amministrazione – conclude Macchioni – di valutare la possibilità e la convenienza, di ritornare quanto prima ad avere questi servizi a carico di una società in house come lo era prima, dove i Comuni potevano esercitare sul serio la loro partecipazione.