Avrebbero molto cose da raccontare, probabilmente anche positive, ma non possono parlare con la stampa. O meglio, possono farlo, ma solo in presenza di funzionari Anpal (Agenzia nazionale politiche attive per il lavoro). Stiamo parlando dei navigator, assunti nel 2019 per aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro. Ricordiamo che il navigator è la figura centrale dell’assistenza tecnica fornita da Anpal Servizi ai Centri per l’Impiego. In Italia sono 2.680, in Emilia-Romagna 147, mentre in provincia di Modena sono complessivamente 25: tredici in città, tre a Carpi e Sassuolo, due a Vignola e Mirandola, uno a Castelfranco Emilia e Pavullo.
Il 9 febbraio sono scesi in piazza in alcuni capoluoghi di regione (tra cui Bologna) al presidio organizzato dai sindacati per chiedere la proroga dei contratti, una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari di Anpal e nuove assunzioni nei centri per l’impiego.
«I navigator ricevono un compenso lordo annuo di 27.338,76 euro, oltre a 300 euro lordi mensili a titolo di rimborso forfettario delle spese per l’espletamento dell’incarico, quali spese di viaggio, vitto e alloggio. Il 30 aprile scadrà il loro contratto con Anpal e ancora nulla si sa del loro futuro – spiega Rosamaria Papaleo, responsabile politiche del lavoro per la segreteria della Cisl Emilia Centrale – Premesso che per noi è stato un errore collegare un ammortizzatore sociale come il reddito di cittadinanza alle politiche attive del lavoro, la proroga del contratto di collaborazione dei navigator non deve essere fine a se stessa, ma deve inserirsi in un progetto più ampio di revisione delle politiche attive del lavoro, in modo che questi operatori possano essere più efficaci nella riqualificazione professionale di coloro che ora sono ai margini del mercato del lavoro».
Sappiamo che al 31 dicembre 2020 in provincia di Modena sono state presentate 22.611 domande di reddito di cittadinanza e ne sono state autorizzate 12.978; va precisato che non tutti i percettori del reddito di cittadinanza sono “occupabili”, cioè adulti tenuti a firmare un Patto per il Lavoro.
Non sappiamo, invece, (Anpal non fornisce i dati) quanti contratti di lavoro sono stati attivati grazie ai navigator. A novembre il Movimento 5 Stelle ha dichiarato che in provincia di Modena erano 2.368 i percettori di reddito di cittadinanza che avevano firmato almeno un contratto di lavoro prima del 31 ottobre 2020, mentre erano 1.331 i rapporti di lavoro ancora in corso a fine ottobre.
«Questo conferma che in una fase così delicata di pandemia i navigator hanno lavorato per cercare dare prospettive a persone con profili professionali fragili – sottolinea Papaleo –
Per questo, al di là dei numeri, è impensabile che il loro contratto non venga rinnovato, a maggior ragione proprio nel momento in cui c’è maggior bisogno del loro supporto.
Eppure nella di legge di Bilancio non vi è alcuna traccia del rinnovo contrattuale dei lavoratori in forza presso Anpal Servizi e in scadenza tra poco più di due mesi. Speriamo nel Milleproroghe o nel decreto ristori 5. In ogni caso questa incertezza sta generando grande preoccupazione tra i lavoratori interessati. Bisogna evitare il rischio di creare l’ennesima sacca di disoccupati, con il paradosso – ricorda Rosamaria Papaleo – che sono persone formate per aiutare proprio chi cerca lavoro. Siamo convinti che questi professionisti possano contribuire alla qualificazione del mercato del lavoro per i rispettivi ambiti di intervento. Se, però, non li stabilizziamo avremo gravi ripercussioni non solo su loro, ma sui cittadini tutti, sia in termini di nuovi oneri che di mancanza di professionalità specializzate oggi indispensabili – conclude la sindacalista della Cisl Emilia Centrale – per il definitivo decollo delle politiche attive del nostro Paese».