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Export dei Distretti industriali dell’Emilia-Romagna meglio della media italiana

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Export dei Distretti industriali dell’Emilia-Romagna meglio della media italianaNel terzo trimestre del 2020 il calo per l’export dei distretti dell’Emilia-Romagna è stato contenuto al -1,3%, grazie al traino di alcuni distretti, portando il calo dei primi nove mesi del 2020 al -13,1%. L’andamento trimestrale dei distretti regionali è stato migliore rispetto a quello registrato dal totale dei distretti tradizionali italiani (-4,9%) e a quello del sistema manifatturiero regionale (-3%), più negativo a causa della metallurgia.

Dall’analisi per singoli comparti del Monitor dei distretti industriali dell’Emilia-Romagna – realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – emerge una buona resilienza di alcuni distretti emiliano-romagnoli: otto su venti mostrano dati in crescita nel terzo trimestre 2020. Di questi, tre mostrano un bilancio positivo anche nei primi nove mesi dello scorso anno: si tratta dell’Alimentare di Parma, dei Ciclomotori di Bologna e dei Mobili imbottiti di Forlì.

Nel terzo trimestre luci e ombre nella Meccanica: ottima performance per i Ciclomotori di Bologna (+28,9%) e per le Macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+28,7%), tenuta delle Macchine per l’imballaggio di Bologna (+0,1%) e delle Macchine per il legno di Rimini (-1,6%). Ancora in calo la Food machinery di Parma (-5,8%), la Meccatronica di Reggio Emilia (-6,4%), le Macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (-9,1%) e le Macchine utensili di Piacenza (-23,8%).

Nel settore Alimentare, brillante performance dei Salumi di Reggio Emilia (+20%) e buona tenuta dei Salumi del modenese (+2,3%) a cui si contrappone la dinamica lievemente negativa dei Salumi di Parma (-1,9%). Ancora in crescita l’Alimentare di Parma (+9%). In calo il comparto Lattiero-caseario: Reggio Emilia (-7,1%) e parmense (-18,6%). Trimestre negativo anche per l’Ortofrutta romagnola (-14,7%).

Il Sistema moda resta ancora il settore più colpito: Calzature di San Mauro Pascoli (-7,6%), Abbigliamento di Rimini (-8,7%) e Maglieria e abbigliamento di Carpi (-28,3%).

Terzo trimestre 2020 molto positivo, invece per il Sistema casa, con i Mobili imbottiti di Forlì in crescita del 45,5% e le Piastrelle di Sassuolo del 6,4%.

Nel terzo trimestre 2020 le esportazioni dei poli tecnologici regionali hanno subìto un calo, più accentuato rispetto alla dinamica nazionale (-6,4% versus -3,5%). Pesano gli arretramenti del Polo ICT dell’Emilia-Romagna (-24,5%).

Molto positivo invece l’export dei due poli del biomedicale della regione: Biomedicale di Bologna (+19,2%) e Biomedicale di Mirandola (+5,9%).

“Anche i risultati del terzo trimestre dimostrano la straordinaria propensione all’export dell’Emilia-Romagna con, in un arco temporale segnato dagli effetti della pandemia, otto distretti industriali regionali che fanno segnare trend positivi, tre dei quali addirittura con esportazioni in crescita per tutti i primi nove mesi del 2020 – sottolinea Cristina Balbo, direttore regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo -. Siamo fiduciosi nelle capacità di ripresa del tessuto produttivo regionale e impegnati nel nostro ruolo di supporto per una ripartenza della fiducia e degli investimenti, come testimoniano i 3,2 miliardi di euro di impieghi alle imprese della regione nel 2020. Gli imprenditori della regione sono consapevoli delle accelerazioni che questa crisi ha apportato in ambiti come la digitalizzazione, la sostenibilità, l’innovazione e l’economia circolare. Proprio in termini di attenzione alla sostenibilità, per quel che riguarda Ecobonus e Superbonus in Emilia-Romagna abbiamo già raccolto prenotazioni di cessioni di credito d’imposta e finanziamento ponte per un valore di circa 200 milioni di euro, una grande opportunità per il settore edile e l’indotto”.

In lieve aumento la performance nei mercati maturi (+0,3%), dove spicca la crescita in Canada, Grecia e Svizzera quasi totalmente compensata dagli arretramenti negli Stati Uniti e in Spagna. Risultati ancora negativi, seppur più contenuti, sui nuovi mercati (-4,4%), che incidono per il 33% sull’export distrettuale del terzo trimestre 2020, pesa la forte riduzione delle esportazioni verso la Russia e la Romania, vanno però segnalati i risultati positivi ottenuti sul mercato cinese e polacco.