«Missiroli, Missiroli, Missiroooliiii, reteeee!!!». Per molti sassolesi (e neroverdi), quell’urlo del telecronista di RadioRai Massimo Barchiesi è ancora la suoneria del telefonino, e pazienza se oggi fanno sette anni esatti. Per tutti, invece, è il ricordo indelebile del 18 maggio 2013, del ‘giorno dei giorni’ della Sassuolo neroverde che alle 18,27, dopo che ‘ il missile’ ha segnato il gol più pesante della storia del Sassuolo, fa addirittura suonare quel ‘campanone’ che era muto dal giorno della Liberazione e accompagna il Sassuolo in serie A.
Sono sette anni oggi, e ci piacerebbe poter dire che sembra ieri: in realtà è passato parecchio tempo ed è successo molto, a Sassuolo e nel Sassuolo, ma che il ricordo sia ben vivo nella memoria cittadina (mica si parla solo di pallone, quando si parla del 18 maggio 2013) lo testimoniavano i social già di prima mattina, e soprattutto quel rincorrersi di ‘io c’ero’ che stride con un oggi senza pallone.
Ma ricompatta i ranghi della Sassuolo neroverde in nome di un ricordo, anzi due. Perché oggi, oltre che 7 anni dall’acuto che tutta la Sassuolo neroverde ricorda, sarebbe stato anche il compleanno numero 77 di Giorgio Squinzi.
Giusto allora, nel ricordare il miracolo sportivo esaltato dal gol di Missiroli, ricordare anche chi quel miracolo lo rese possibile. E oggi, alla Sassuolo neroverde, manca non meno di quel boato che, poco dopo le 18, scosse un pomeriggio di maggio che ogni sassolese ha ben impresso in mente.