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Coronavirus: la situazione dell’AOU di Modena

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Il grafico illustra l’andamento dei volumi di pazienti COVID positivi ricoverati presso i due stabilimenti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria. Prosegue una diminuzione, seppur lenta, dei casi, dopo il picco registrato a fine marzo. I casi COVID accertati ricoverati si sono mantenuti stabili negli ultimi giorni, con una parallela graduale diminuzione dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva.

La situazione di stamattina vede nel complesso ricoverati in Azienda Ospedaliero -Universitaria 86 pazienti COVID positivi: 26 all’Ospedale Civile e 60 al Policlinico. Di questi, sono in terapia intensiva 21 pazienti, dei quali 8 nella terapia intensiva del Policlinico di Modena e 13 presso l’Ospedale Civile, e 5 pazienti in sub intensiva, distribuiti tra i due ospedali. In degenza ordinaria sono seguiti 60 pazienti, 13 all’Ospedale Civile di Baggiovara e 47 al Policlinico.
La ripresa delle attività: gradualità e sicurezza

È importante ritornare brevemente sul tema della ripresa delle attività. La Regione ha emanato indicazioni precise che illustrano le misure di prevenzione valide per tutte le strutture che erogano prestazioni sanitarie, siano esse pubbliche (in regime istituzionale e libero professionale intramoenia), private accreditate, private non accreditate, studi medici e studi professionali. Gradualità e sicurezza – per cittadini e operatori – sono le parole chiave.

Tenendo conto di questi criteri, è in corso di attuazione un programma di ripartenza delle attività di chirurgia generale e specialistica programmata nei due stabilimenti dell’Azienda (Policlinico e Ospedale Civile). L’obiettivo è arrivare con gradualità a circa il 70 % dell’attività chirurgica precedente all’emergenza, partendo dalle prestazioni in priorità A e B delle diverse discipline presenti in Azienda. La ripresa andrà di pari passo con la progressiva riapertura dei comparti operatori e la gestione dei posti letto, sia di terapia intensiva che di degenza ordinaria chirurgica.

Con gli stessi criteri sono in corso di riavvio le prestazioni ambulatoriali programmate, a partire da quelle sospese a causa dell’emergenza coronavirus. In questa prima fase non sarà possibile prenotare nuove prestazioni programmate, per poter procedere con un recall di quelle sospese. Rimarranno comunque sempre garantiti l’accesso alle urgenze e i controlli previsti dai percorsi della cronicità, oncologici e della gravidanza.

La riattivazione della specialistica passa necessariamente attraverso una revisione delle modalità di organizzazione ed erogazione delle prestazioni ambulatoriali che tenga conto delle indicazioni regionali, con particolare riguardo anche ad una revisione in termini di appropriatezza delle prescrizioni, grazie a collaborazioni strutturate fra specialisti ospedalieri e territorio. Si procederà gradualmente ad ampliare la distribuzione delle attività sulla settimana e a dilazionare il numero di prestazioni/ora per diradare la presenza dei pazienti e degli accompagnatori nelle sale di attesa e nei locali dell’ospedale. Sarà strategico in tal senso l’utilizzo anche di strumenti di telefonata e videochiamata per la valutazione di situazioni cliniche che non necessitano dell’accesso fisico del paziente in ambulatorio.

Saranno le Aziende a richiamare, ciascuna per sua competenza, i pazienti in attesa di una prestazione sospesa, pertanto non sarà necessario per i cittadini ricontattare i canali di prenotazione.

 

TEMA DELLA SETTIMANA – COME I PRONTO SOCCORSO SI PREPARANO PER LA FASE DUE

Dottor Antonio Luciani, Direttore Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza Policlinico di Modena:

Il Pronto Soccorso si sta riorganizzando, sia dal punto di vista strutturale sia dei percorsi, per separare i pazienti con sospetto di COVID19, da quelli non sospetti. In questa fase di parziale riapertura, infatti, è fondamentale riuscire a valutare i pazienti che potrebbero non presentare sintomi evidenti, per indirizzarli nel giusto percorso.

Per questo motivo siamo intervenuti e interverremo sulla logistica e l’organizzazione da un lato per differenziare i percorsi, dall’altro per ospitare i pazienti in attesa di valutazione e i parenti che per legge devono rimanere fuori dal Pronto Soccorso in aree dove è possibile mantenere le distanze.

In questi primi giorni di parziale riapertura, abbiamo assistito a un seppur lieve ritorno di pazienti non appropriati, cioè quei pazienti – codici bianchi verdi – che vengono al pronto Soccorso, invece che rivolgersi al medico di Medicina Generale.  

Questo tipo di accessi è negativo già in condizioni normali, ma in questa situazione è importante fare un appello ancora più forte ai cittadini. Venite al pronto Soccorso solo se avete davvero l’esigenza di farlo.

Chiamate sempre il vostro medico MMG prima di recarvi al Pronto Soccorso, per consentirci di lavorare nel modo migliore.

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Dottor Geminiano Bandiera, Direttore Pronto Soccorso, Medicina d’Urgenza e Coordinamento provinciale trauma grave, Ospedale Civile di Baggiovara:

La nostra attività si modifica costantemente per adattarsi ai continui cambiamenti necessari a gestire questa pandemia.

Questa fase due ci impone un ulteriore sforzo per adattare la struttura e i percorsi alle nuove necessità, in un contesto in cui i volumi di attività legati all’urgenza stanno progressivamente aumentando con la prospettiva che, essendo noi l’HUB provinciale per la traumatologia e le patologie tempo-dipendenti, si debba presto tornare ai volumi precedenti alla chiusura. 

La gestione di questi maggiori volumi va effettuata mantenendo tutte le attenzioni che ci permettono di discernere tra coloro che potrebbero essere COVID positivi dagli altri. Un’attenzione che non può però prescindere dal valutare e trattare adeguatamente la patologia per cui realmente il paziente si è recato al Pronto Soccorso e che va gestita al meglio.

Nel nostro specifico contesto, la Medicina d’Urgenza, a Baggiovara, sta ora svolgendo una importantissima funzione di filtro di tutti i ricoveri per intercettare eventuali pazienti positivi e va detto che è proprio lei che ha sostenuto lo sforzo maggiore in questa emergenza, dimostrando se mai ve ne fosse bisogno quanto sia fondamentale disporre di personale duttile e competente, capace di cambiare ruolo e funzione secondo le necessità organizzative del momento.

Non è facile oggi immaginare il futuro, ma è fondamentale rinnovare la raccomandazione di rispettare tutte le precauzioni (mascherine, distanziamento sociale) per evitare il rischio di una recrudescenza dell’epidemia.

È doveroso infine un ringraziamento ai medici, al personale infermieristico e tecnico ed agli OSS per il loro impegno e la loro professionalità.

Considerato anche che, tra tutto il personale della nostra struttura, quello che probabilmente ha affrontato la maggiore fatica fisica e psicologica è stato proprio quello infermieristico.