Una superficie interessata di circa 48mila ettari di frutteti ad alta specializzazione produttiva, con perdite che arrivano a sfiorare il 90% del raccolto previsto per quest’anno nel caso delle albicocche, quasi 9mila imprese agricole colpite e una stima provvisoria dei danni che ammonta a quasi 400 milioni di euro.
E’ il pesante bilancio delle gelate che tra fine marzo-inizio aprile hanno investito le campagne dell’Emilia-Romagna, le cui cifre sono indicate nella lettera sottoscritta dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, e inviata oggi alla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, con la richiesta di applicazione della deroga al decreto legislativo 102/2004 sulle calamità naturali, che prevede indennizzi e sostegni economici alle imprese agricole che hanno subito danni da avversità atmosferiche.
“Come avevamo promesso fin dai giorni immediatamente successivi all’improvvisa ondata di gelo- sottolinea Mammi- ci siamo mossi prontamente per raccogliere le segnalazioni dei danni da parte delle migliaia di agricoltori colpiti. Sulla base di una prima valutazione si tratta di perdite davvero ingenti, un dramma che riguarda migliaia e migliaia di imprese che, a seguito della crisi determinata dall’emergenza Coronavirus, alla quale si aggiungono i problemi causati dalla cimice asiatica degli anni scorsi e ora dalle gelate, rischiano di vedere compromessa la propria attività in maniera molto seria e hanno quindi bisogno del sostegno delle istituzioni. Come Regione continueremo a lavorare con il massimo impegno per stare al fianco degli agricoltori danneggiati ai quali vanno riconosciuti adeguati indennizzi per le perdite subite”.
La lettera ripercorre in maniera sintetica la dinamica degli eventi atmosferici che dal 24 marzo al 4 aprile scorsi hanno ripetutamente investito le campagne delle province di Reggio-Emilia, Modena, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e della Città Metropolitana di Bologna. Un’area molto vasta interessata da forti e ripetuti abbassamenti notturni della temperatura, scesa abbondantemente sotto lo zero per molte ore, con punte minime fino a meno 5-6 gradi centigradi. Un’ondata di gelo che ha provocato gravi danni a molte colture specializzate anche per l’avanzato stato vegetativo dovuto alla mitezza dell’inverno.
L’andamento del fenomeno meteorologico è stato infatti classificato come eccezionale dagli esperti di Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia, in un rapporto allegato alla lettera che Mammi ha inviato alla ministra Bellanova, proprio per l’inedita combinazione di ben quattro gelate tardive in pianura che hanno fatto seguito ad un inizio d’anno mai così mite dal 1961.