Sono migliaia nel modenese i sanitari impegnati nell’emergenza epidemiologica rappresentata dalla diffusione del Covid-19, il cosiddetto Coronavirus che sta diffondendosi anche in Italia e in particolare nelle regioni del nord. Nel modenese sono 18 i casi positivi registrati ad oggi; tra questi 10 sono i nuovi casi e tra loro nessuno è ricoverato in terapia intensiva. Dei complessivi 97 casi positivi riscontrati in tutta l’Emilia-Romagna, dopo oltre mille tamponi refertati anche su persone asintomatiche, la maggior parte è in condizioni non gravi; molti anche senza sintomi o con sintomi modesti.
Lo ha ricordato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli al Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 27 febbraio, in occasione dell’informazione sull’emergenza Coronavirus, citando l’aggiornamento sull’andamento del virus trasmesso alle ore 12 dalla Regione e vagliato dal Ministero della Salute. E a questo proposito, il sindaco ha sottolineato che “sia il Ministero della Salute che l’ISS e la Regione Emilia-Romagna hanno sempre comunicato le cose puntualmente, in modo scientifico e serio, perché la trasparenza è d’obbligo ed è la regola a cui vogliamo attenerci anche come amministrazione comunale”.
Innanzitutto, due riflessioni si fanno strada nell’intervento del sindaco Muzzarelli: il senso di comunità che non deve mai venire a meno, anche davanti all’esigenza di ridurre assembramenti e i luoghi di aggregazione per limitare il contagio, poiché “tutto il genere umano è una grande fragile famiglia, tutti ne facciamo parte e tutti abbiamo la responsabilità di garantire la convivenza e la sicurezza di tutti. Ed è solo uniti che si vince, riscoprendo il senso di coesione e solidarietà, come abbiamo dimostrato in occasione del sisma”.
Ne deriva, l’attenzione a circoscrivere la diffusione del virus, non i malati che sono persone da guarire e da salvaguardare soprattutto nel loro diritto alla privacy e ancor prima al rispetto. “Ecco perché – continua il sindaco – diciamo no agli sciacalli: non sono tollerabili speculazioni sulle tragedie, così come non sono tollerabili fake news o procurati allarmi. Sono reati odiosi che come tali vanno perseguiti con la massima severità. E diciamo no anche al lessico della guerra, che sento echeggiare in questi giorni sulla bocca di tanti, perché la guerra porta a cercare un nemico e il nemico rischia di diventare la persona malata a cui invece devono andare le nostre attenzioni. In particolare, penso al primo carpigiano che ha contratto il virus, che si è comportato nel modo giusto attivando correttamente il protocollo e permettendo all’intero sistema Sanitario e di Protezione Civile di intervenire per tempo. A quella persona, agli altri casi individuati e a quelli che dovessero eventualmente ancora emergere, vanno i miei auguri di pronta guarigione”.
E poi il senso di responsabilità: “ingrediente fondamentale per una comunità forte e unita”, che deve animare tutti, dalle istituzioni ai cittadini, per continuare a far funzionare la città prendendo le giuste precauzioni senza scatenare allarmismi, corse all’accaparramento di cibo che non verrà meno o ai presidi igienici, dimenticando che la mascherina serve a chi è malato e che sono invece importantissime le semplici misure indicate dal Ministero, come lavarsi le mani ed evitare il contatto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
A questo proposito il sindaco ha ringraziato “della collaborazione, della disponibilità a tutelare i cittadini, e in particolare i fedeli, il Vescovo di Modena che, ancora una volta, ha dimostrato uno straordinario senso di responsabilità e amore verso la nostra comunità” e le altre comunità religiose: gli Imam dell’Associazione Casa della Saggezza, Misericordia e Convivenza che hanno immediatamente sospeso le attività religiose.
Ma l’elenco dei ringraziamenti è molto più lungo. Abbraccia le strutture della Protezione Civile e tutti i volontari, le strutture sanitarie ospedaliere e il loro personale, i media locali che consentono di diffondere informazioni corrette e tutti i modenesi che stanno collaborando e rispettando le indicazioni fornite; infine, ma non per ultimo, i dipendenti comunali che continuano ad dare servizi e risposte ai cittadini osservando quelle precauzioni, indicazioni e misure interne disposte dall’amministrazione al fine di tutelare il proprio personale. Inoltre, l’amministrazione ha predisposto di privilegiare modalità flessibili di svolgimento dell’attività lavorativa (smart working) in attuazione alla Direttiva della Funzione Pubblica odierna.
AL LAVORO OLTRE 2 MILA OPERATORI SANITARI
Il sindaco Muzzarelli ha ringraziato medici, tecnici e infermieri, ciascuno per il proprio ruolo, impegnati nel modenese a contrastare l’emergenza epidemiologica
Medici, infermieri, tecnici: complessivamente nel modenese sono migliaia gli operatori impegnati, ciascuno per il proprio ruolo, a contenere la diffusione del Coronavirus e nell’assistenza ai pazienti.
A tutti loro è andato il ringraziamento del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, delle Aziende sanitarie e ospedaliere, dell’intera comunità modenese in occasione della comunicazione del sindaco al Consiglio comunale sul Coronavirus, giovedì 27 febbraio.
Nell’intensa attività di queste settimane sono coinvolti tutti gli operatori di molte strutture e articolazioni delle Aziende Sanitarie e in particolare il Dipartimento interaziendale di emergenza urgenza con il 118 e tutti i Pronto Soccorso, l’Igiene pubblica Ausl, le Malattie infettive e la Terapia intensiva dell’Azienda ospedaliero universitaria.
Quasi 450 gli operatori del Dipartimento di Emergenza Urgenza in forze all’Ausl, 250 tra i vari reparti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, in particolare al Policlinico tra Pronto Soccorso, Malattie infettive, Anestesia e Rianimazione, Terapia intensiva, Radiodiagnostica, impegnati nella valutazione diagnostica e nell’assistenza ai pazienti ricoverati.
Inoltre, tutte le direzioni di Ausl-Aou-Sassuolo (20-30 persone) gestiscono direttamente la situazione attraverso la task force provinciale e sono costantemente al lavoro come i sette Direttori di distretto, i direttori degli Ospedali, una quindicina di operatori Urp; senza contare i direttori di Unità operative e delle strutture complesse, ciascuno per la propria parte, che sono chiamati a garantire la sicurezza degli operatori e dei pazienti attraverso la corretta applicazione delle normative.
I medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale svolgono spesso un ruolo di primo contatto e rassicurazione del cittadino: parliamo più di 470 medici di medicina generale, di quasi 100 pediatri e di circa 120 medici di continuità assistenziale.
Nell’ambito del Dipartimento di Sanità pubblica, altre 50 persone sono impegnate tra Igiene Controlli Ambienti Vita, Igiene Pubblica che esegue le indagini epidemiologiche, Prevenzione e Protezione Aziendale che sta svolgendo i corsi di formazione a diverse categorie di professionisti sanitari.