“Nonostante la pressione dell’azienda esercitata sui lavoratori e lavoratrici – afferma in una nota il sindacato – l’adesione alla terza giornata di sciopero indetto da Fp Cgil di Modena è stata totale nel rispetto dei minimi essenziali. Al presidio sotto la pioggia si è vista una grande partecipazione tra le lavoratrici ed i lavoratori di Villa Margherita ed erano presenti delegazioni di lavoratori di altre strutture di residenza per anziani della provincia, qualche famigliare delle persone assistite a Villa Margherita, studenti, militanti di forze politiche, associazioni, Stefania Ascari, parlamentare della Repubblica, che ha ascoltato i lavoratori e lavoratrici e si è impegnata a presentare nelle prossime ore un’interrogazione parlamentare portando la loro solidarietà”.
“I lavoratori e le lavoratrici di Villa Margherita – prosegue Fp Cgil Modena – sono contrarie alla decisione dell’azienda di applicare il nuovo contratto Anaste dal 1 gennaio 2020 come preannunciato. Un contratto – spiega Mohcine El Arrag della Fp Cgil di Modena – che, tra i vari aspetti negativi, presenta un aumento contrattuale pari a 39 euro mensili lordi, contro un aumento medio di oltre 80 euro sottoscritti nell’ultimo anno dalle categorie di Cgil, Cisl, Uil negli altri Ccnl del settore socio-sanitario”. Per di più i lavoratori sono beffati dal fatto che 39 euro sono pagati da loro stessi, attraverso i risparmi generati dalla riduzione di permessi, malattia, infortunio ed altri istituti.
Oltre a non essere sottoscritto dai sindacati rappresentativi, il nuovo contratto Anaste contiene chiaramente una serie di peggioramenti rispetto al Ccnl precedente. L’orario di lavoro formalmente rimane a 38 ore settimanali, ma è possibile portarlo a 40 ore. Le due ore aggiuntive non vanno considerate nemmeno lavoro straordinario né supplementare con una perdita secca di salario. I permessi vengono dimezzati da 51 a 26 ore annue, mentre l’istituto di malattia viene quasi cancellato e di fatto “criminalizzato”. Sarà pagato dall’azienda solo nei primi 4 eventi e solo in alcuni casi. Il periodo di comporto viene drasticamente ridotto: oltre a non pagare, sarà molto più facile licenziare in caso di malattia. Il risultato è che molte persone, tra mancato pagamento e rischio licenziamenti, si recheranno al lavoro anche in condizioni fisiche non idonee: ciò metterà a rischio non solamente la salute di lavoratrici e lavoratori, ma anche quella delle persone assistite già di per sé fragili”.
“La scelta della direzione di Villa Margherita di applicare il nuovo contratto Anaste che non è rappresentativo perché esclude le parti sociali maggiormente rappresentative a livello nazionale all’interno di un servizio accreditato in cui riceve delle risorse economiche pubbliche risulta inaccettabile.
Continua il silenzio assordante della proprietà e delle istituzioni locali territoriali.
La Funzione Pubblica Cgil di Modena insieme alle lavoratrici e lavoratori di Villa Margherita, nel rispetto della tregua prevista per i servizi essenziali nel periodo di festività, hanno convenuto di usare durante tale periodo un adesivo con lo slogan “io non mi fermo scusa, canto pure a bocca chiusa!!!”. L’adesivo – conclude la nota di Fp Cgil Modena – verrà mantenuto fino all’assemblea sindacale concordata per la seconda settimana di gennaio e qui si decideranno altre forme e strumenti di lotta”.