Si trovava in atteggiamento circospetto nei pressi del supermercato Conad di Novellara quando, notata la presenza di una pattuglia dei carabinieri del paese che alla luce delle suddette circostanza intendevano controllarlo, si è allontanato per evitare gli accertamenti. Raggiunto dai militari, inizialmente si è mostrato collaborativo dichiarando di non avere i documenti e fornendo a voce le sue generalità per poi, intuito che i carabinieri intendevano portarlo in caserma per identificarlo compiutamente, si è dato alla fuga per le vie del paese. I militari si sono posti al suo inseguimento riuscendo a raggiungerlo e bloccarlo.
I motivi di tale condotta si sono poi palesati quando i carabinieri, grazie alle indagini dattiloscopiche sulle impronte digitali rilevate all’uomo, hanno accertato la sua vera identità e i vari alias collegati allo stesso. su uno dei quali pendeva un ordine di carcerazione emesso lo scorso mese di febbraio dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Pavia, dovendo scontare una pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di ricettazione. Non era solo ricercato nell’intero territorio nazionale: l’uomo, albanese, era stato anche espulso con accompagnamento alla frontiera e per questo non poteva tornare in Italia.
Per questi motivi con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, false dichiarazioni sulla propria identità personale e violazione sulle norme del reingresso in Italia, i carabinieri di Novellara hanno arrestato il cittadino albanese E.B. alias R.B., 35enne ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. L’uomo, fermo restando gli esiti della convalida dell’arresto, resterà in carcere per almeno 4 anni e 4 mesi. Le indagini – come anticipato – hanno infatti rivelato a suo carico l’esistenza, sotto altro nome, di un ordine di carcerazione emesso a febbraio scorso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura pavese, dovendo scontare un cumulo pena pari a 4 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di ricettazione. Al termine delle formalità di rito l’uomo è stato condotto in carcere.