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Maltempo, Cervi (Cia Reggio): “Siamo con il fiato sospeso per la tenuta degli argini, preoccupanti smottamenti e frane in Appennino”

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“L’agricoltura reggiana è assediata dalla eccezionale ondata di maltempo autunnale che ha colpito decine di aziende dalla Bassa all’Appennino, dalla Val d’Enza alla zona ceramiche. I nostri uffici sosterranno tutti gli imprenditori che hanno subito danni per la richiesta dello stato di calamità. Ma occorre anche pianificare una vasta e coordinata serie di azioni per la prevenzione sul territorio”. Parole di Antenore Cervi, presidente Cia di Reggio, che interviene sulla difficile condizione che sta vivendo il settore.

“I nostri tecnici sono a disposizione per richieste e chiarimenti – entra nel dettaglio -: siamo pronti ad ogni evenienza. Fino ad ora l’ottimo lavoro delle Bonifiche ha evitato il peggio, come invece accaduto nelle province limitrofe e in un recente passato anche da noi. Ma guardiamo con molta preoccupazione all’evolversi delle condizioni climatiche. Siamo con il fiato sospeso per la tenuta degli argini di canali e torrenti, tenuta che dipende non solo dal livello delle acque ma anche dal proliferare di tassi e nutrie che scavano profonde tane e distruggono in profondità la vegetazione contribuendo a rendere le rive meno stabili. Pericolosi smottamenti e preoccupanti frane sono poi già segnalati in varie zone della collina e della montagna”.

L’attenzione è naturalmente rivolta alle previsioni meteo: “Purtroppo non sono positive perché dopo una breve pausa nei prossimi giorni, venerdì ricominceranno le piogge e proseguiranno almeno fino a domenica. Piogge previste anche in Appennino, dove si scioglierà la neve caduta che andrà dunque a ingrossare ulteriormente i corsi d’acqua. L’attenzione deve essere massima”.

“Il 2019 dimostra che l’agricoltura reggiana è la prima vittima dei cambiamenti climatici che causano eventi estremi – sottolinea -: freddo polare e caldo africano, siccità e smisurata piovosità. Situazioni che vanno a sommarsi alla proliferazione di insetti e fitopatie che hanno falcidiato il nostro territorio. Appoggiamo in pieno, come ha annunciato la parlamentare Antonella Incerti (Membro della Commissione Agricoltura), la richiesta dello stato di calamità da parte della Regione. Al momento è impossibile fare una esatta conta dei danni, visto che il maltempo imperverserà ancora per giorni. Le prime stime indicano però già una situazione ancora una volta davvero molto pesante”.

Il presidente lancia poi un appello: “È fondamentale fare un salto di qualità e mettere in atto una serie di azioni rivolte alla prevenzione. Crediamo che, in questo senso, sia centrale il ruolo degli agricoltori quali custodi del territorio e presidio dell’ambiente, anche e soprattutto per il contrasto al dissesto idrogeologico e per la manutenzione delle piante, delle aree verdi e dei terreni di scolo. Sul fronte delle infrastrutture, sollecitiamo con decisione la realizzazione della diga di Vetto, opera ambientale che servirebbe a raccogliere le acque in periodi di piovosità e a rilasciarle in quelli di siccità. Serve infine un efficace piano di contenimento della fauna selvatica per non dover piangere i danni quando ormai è troppo tardi”.