L’inserzionista curava la pubblicazione degli annunci esca su noti siti internet di annunci portando avanti via WhatsApp la trattativa, mentre i due amici dell’inserzionista, con le loro carte di credito pre-pagate, incassavano il danaro delle “vendite fantasma” di processori per computer. In questo modo il trio di filibustieri dalle province di Belluno e Latina ha raggirato anche un reggiano che ha risposto all’annuncio acquistando un processore, pagandolo 200 euro, senza vedersi consegnare quanto dovuto: i tre furbastri truffatori, infatti, incassato il danaro sono spartiti nel nulla.
Per questo i carabinieri della stazione di Toano, a cui la vittima – un operaio 28enne del posto – ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche hanno denunciato per concorso in truffa alla Procura reggiana una coppia abitante a Latina e un 29enne bellunese. Quest’ultimo è risultato l’autore dell’inserzione e colui che ha portato avanti la trattativa; la coppia di coniugi abitanti a Latina è invece risultata intestataria delle carte pre-pagate dove sono finiti i soldi.
Durante gli accertamenti i carabinieri di Toano hanno appurato che il terzetto, nel corso degli ultimi mesi con analoghe condotte, ha monetizzato proventi di truffa per oltre 6.000 euro, come rilevato dal movimento delle carte pre-pagate in uso ai due coniugi.