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Costruzioni, la crisi non passa: in calo a Modena imprese, addetti e ore lavorate

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Negli ultimi dieci anni l’edilizia modenese ha perso il 30% delle imprese (passate dalle 1.852 del 2008 alle 1.295 del 2018), il 22% degli addetti (da 7.862 a 6.125) e il 32% delle ore lavorate (da 11,4 a 7,8 milioni). I dati sono stati analizzati ieri in un convegno sullo stato del settore delle costruzioni organizzato dalla Scuola Edile di Modena (ente di formazione professionale accreditato dalla Regione Emilia-Romagna).

Sono intervenuti il presidente della Scuola Edile di Modena Benedetto Grossi, quello della Cassa Edile Ferdinando Fiorillo, Daniele Ganapini (Art-ER), Guido Besutti (Ausl Modena), Nicola Picheo (Comando carabinieri per la tutela del lavoro) ed Enrico Montanari (presidente Formedil Emilia-Romagna).

È emerso che, sia pure in misura inferiore rispetto al resto del Paese, anche a Modena l’edilizia continua ad arrancare, nonostante la ricostruzione post terremoto.

La preoccupazione è condivisa dai sindacati che, oltre a segnalare una riduzione del 20% delle massa salari e un incremento del 62% delle ore di cassa integrazione, denunciano l’aumento di contratti non regolari (dal commercio al metalmeccanico, perfino delle colf e badanti) applicati sempre più spesso ai lavoratori occupati nei cantieri.

«La situazione è difficile, ma crediamo che la formazione professionale possa aiutare le imprese ad affrontare e superare la crisi attraverso una crescita delle competenze di lavoratori e datori di lavoro e una maggiore qualità del costruito», ha dichiarato il presidente della Scuola Edile di Modena Benedetto Grossi.

Se gli indici economici del settore delle costruzioni non sono positivi, l’analisi dei dati evidenzia una costante riduzione del numero degli infortuni, maggiore della generale riduzione riscontrata negli altri settori produttivi e confermata dagli indici (il numero degli infortuni su mille addetti). A Modena e provincia si è passati infatti da 86 infortuni medi per mille addetti nel periodo 2000-2002 a 37 infortuni su mille addetti nel triennio 2015-2017.

Ciò coincide con un’intensificazione della vigilanza dei servizi competenti nel settore. Il servizio ha controllato circa mille cantieri all’anno in media, per un totale di circa 1.900 imprese controllate. Nel 2018 sono stati elevati 340 verbali, per un totale di 383 singole violazioni della normativa sulla sicurezza.

Quanto a malattie professionali, l’edilizia è seconda per numero di denunce, dietro al settore metalmeccanico. Nel 2018 sono state registrate 161 denunce, prevalentemente costituite da ipoacusie e patologie osteoarticolari.