Una semplice osservazione sulla necessità di acquistare capi d’abbigliamento invernali per i bimbi alla luce dell’arrivo del freddo, è stata la scintilla che ha mandato su tutte le furie il marito. Dalle parole l’uomo è passato ai fatti: dapprima stringendo il collo della donna tanto da farle mancare il respiro, poi prendendola a calci e pugni. Per difendersi la donna ha preso un pentolino colpendo l’uomo alla testa e cagionandogli una lieve ferita. All’arrivo del fratello del marito, quest’ultimo si schierava dalla parte del congiunto dicendogli che aveva fatto bene a strangolarla, poi la minacciava: “ora chiamo i carabinieri ti abbiamo incastrata” (riferendosi alla ferita che il fratello aveva riportato).
In effetti, all’arrivo dei carabinieri di Campagnola Emilia, il cognato riferiva che il rossore al collo della donna era da ricondurre a un gesto di autolesionismo. La “verità” raccontata dall’uomo è andata però a contrapporsi con gli esiti degli accertamenti medici condotti dai sanitari del competente nosocomio, che hanno giudicato la donna guaribile con una prognosi di 15 giorni. Al riguardo lo steso responso medico attribuiva il rossore sul collo ad un’energica e determinata azione di strozzamento, così come le varie ecchimosi presenti sul corpo della donna erano compatibili con quanto dichiarato dalla stessa, ovvero conseguenti a percosse.
Ma non solo. Come poi accertato dai carabinieri quello di sabato mattina non sarebbe stato l’unico caso di violenza subito dalla donna: ci sarebbero stati nel recente passato altri tre gravi episodi che la donna non aveva mai denunciato per paura, alcuni commessi anche davanti ai figli minori.
Alla luce dei fatti l’uomo, un 45enne turco residente nella bassa reggiana, è stato arrestato con le accuse di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Condotte violente che sarebbero state poste in essere anche attraverso l’incitazione da parte dei fratelli (la cui posizione è al vaglio) motivo per cui la donna, casalinga 40enne, dopo le cure mediche veniva collocata i un’idonea struttura. L’uomo, invece, dopo la convalida dell’arresto è stato sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento e del divieto di avvicinamento.