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Bambino coraggio chiama il 112, i carabinieri arrestano il padre che picchiava e insultava sistematicamente la madre

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Pugni, schiaffi e calci in piena notte per evitare che dormisse: una escalation di gratuite violenze che da diversi anni una casalinga 35enne subiva nel silenzio dettato dalla paura, a cui ha posto fine suo figlio: un bambino di 12 anni che nell’ultimo grave episodio di violenza non ha esitato a chiamare il 112 dei carabinieri chiedendo aiuto per la mamma che era stata picchiata dal padre.

Siamo alla fine dello scorso mese di agosto quando i carabinieri di Novellara, su richiesta del piccolo, intervengono nell’abitazione di una famiglia abitante nella bassa reggiana, portando alla luce un’inquietante ed aberrante vicenda di violenza domestica che andava avanti da diversi anni a cui i militari, grazie al coraggio del piccolo figlio della vittima, hanno posto fine arrestando il padre. La Procura reggiana, infatti, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri di Novellara, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri che hanno arrestato l’uomo conducendolo in carcere.

Le indagini hanno rivelato che l’uomo dal 2013 sottoponeva a costanti vessazioni fisiche e morali la moglie, sistematicamente insultata, minacciata, picchiata a pugni, schiaffi e calci anche di notte per impedirle di prendere sonno. L’ultimo episodio di fine agosto, portato alla luce grazie al coraggio del figlio 12enne, ha visto il marito prendere a schiaffi e pugni la moglie, cagionandole lesioni e arrivando anche a costringerla con violenza e minaccia a subire atti sessuali completi anche davanti ai figli minori. Vessazioni fisiche e morali anche nei confronti del figlio 12enne costretto ad assistere alle botte subite dalla madre e sottoposto lui stesso a violenze, che l’hanno visto essere anche minacciato con un’ascia. Maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale le accuse mosse all’uomo nel provvedimento restrittivo di natura cautelare.