Una approfondita analisi dell’ufficio Studi Lapam Confartigianato sul comparto delle Costruzioni, un settore che molto più di altri ha pagato la grave crisi economica. I dati non sono incoraggianti: cala il numero delle imprese, soprattutto di quelle artigiane, crescono le ore lavorate ma l’accesso al credito, in particolare per le piccole imprese, è sempre più arduo da ottenere. Dati altalenanti sugli infortuni tra il totale delle imprese e quelle artigiane: l’indagine Lapam evidenzia una crescita globale e un calo nelle imprese artigiane. “E pensare che c’è chi dice che la ripresa è in atto – spiega Claudio Boccaletti, presidente Comparto Costruzioni Lapam -. Vorrei essere ottimista anche io così, ma poi guardo i dati e… mi deprimo”.
Il settore delle Costruzioni a Reggio Emilia e provincia al II trimestre dell’anno in corso conta 11.578 imprese, il 16,4% del totale regionale (in Emilia Romagna le imprese del comparto sono 70.776). Di queste quasi 8 su 10 (il 76%) pari a 8.795 unità sono artigiane. L’indagine Lapam rileva che nel lungo periodo (II trim. 2015 – II trim. 2019) si osserva una dinamica negativa sia per il totale che per l’artigianato: il totale conta 827 imprese in meno, pari ad una variazione del -6,7%, più accentuata di quella registrata a livello nazionale (-3,2%) e regionale (-5,1%); mentre il comparto artigiano conta 986 imprese in meno, pari ad una variazione del -10,1% superiore al -7,4% della regione e al -7,5% della media nazionale. La fase selettiva del numero di imprese del settore continua anche nell’ultimo anno (II trim. 2018 – II trim. 2019): le imprese totali registrano un calo di 291 unità pari al -2,5% (-0,6% a livello nazionale, -1,3% in Emilia Romagna) e l’artigianato perde 295 imprese al -3,2% (-1,8% in regione e -1,5% a livello nazionale).
I dati della Cassa Edile nella provincia di Reggio Emilia mostra nel periodo 2015-20182, una crescita nel numero complessivo di imprese iscritte con 100 imprese in più (+9,8%). Per le sole iscrizioni relative ad imprese artigiane (54% del totale) si osserva un +3,4% pari a un incremento di 20 unità. Si confermano, evidenzia Lapam, gli stessi trend anche nell’ultimo anno (2017-2018) con le iscrizioni delle imprese totali in aumento (+4,7%) come per quelle delle imprese artigiane (+2,5%). Il numero di dipendenti iscritti presso le Casse Edili sale dal 2015 al 2018 di 518 unità (+11,6%); su di 228 unità per l’artigianato nel corso dei tre anni in esame (+12,6%). Andamento positivo nell’ultimo anno sia per il totale (+3,7%) che per l’artigianato (+9%), che rappresenta il 40,9% degli iscritti. Sempre con riferimento ai dati delle Casse Edili si coglie anche un trend di crescita delle ore lavorate sia nel lungo periodo (del +10,5% per il totale e del +16,7% per l’artigianato) che nel breve (+3,1% per il totale e del +5% per l’artigianato).
Infortuni nelle Costruzioni. L’analisi dell’ufficio Studi Lapam dei dati Inail sugli infortuni mostrano che nel 2018 sono in calo: complessivamente sono stati 670 gli infortuni denunciati in occasione di lavoro dalle imprese di Costruzioni e Impianti, di cui 388 in imprese artigiane (57,9% del totale). La dinamica degli infortuni totali denunciati dal 2014 al 2018 cala del 6,8% e scende nell’artigianato del 21,8%.
Le difficoltà che negli ultimi anni hanno interessato tutta l’economia, colpendo in particolar modo il settore delle Costruzioni, hanno anche inasprito le condizioni di accesso al credito. Basti pensare, fa notare Lapam Confartigianato, che l’ammontare dei finanziamenti concessi alle imprese del settore dal 2012 al 2019 crollato scendendo di a 579 milioni di euro, -79,7% con un calo di 2 miliardo e 272 milioni. La dinamica si mantiene negativa anche negli ultimi 12 mesi: -8,7% a giugno 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018 con un calo di 55 milioni di euro.
A fronte, qui il dato è regionale, di ciò va tenuto conto anche della maggiore difficoltà di accesso al credito riscontrata dalle piccole imprese (<20 addetti) – nelle Costruzioni il 99,8% delle imprese hanno 0-49 addetti – rispetto a quelle più strutturate: negli ultimi 7 anni (30 giugno 2012 – 30 giugno 2019) il credito erogato in Emilia-Romagna alle piccole imprese è calato del -32,1%, a fronte di un calo del -25,4% registrato per le imprese con 20 dipendenti o più; mentre nell’ultimo anno (30 giugno 2018 – 30 giugno 2019) per le piccole si rileva una diminuzione dei finanziamenti concessi del -4,6% a fronte di una flessione meno accentuata del -1,5% per quelle medio-grandi.
“I dati ci spiegano sostanzialmente due cose – conclude Claudio Boccaletti -. Da un lato che chi la ripresa del settore è ancora molto lontana, lo dicono i numeri. In seconda battuta c’è il credito. Senza credito non si possono fare investimenti, senza investimenti non ci può essere ripresa. Le piccole imprese rimaste non moriranno per assenza di lavoro o di professionalità, ma per mancanza di credito”.