Resta un ultimo weekend per visitare l’esposizione che ha arricchito l’offerta culturale dell’estate reggiana, “L’ARTE DEL GOL. Pittura scultura fotografia e il gioco più bello del mondo” visitabile presso la sede espositiva dei Chiostri di San Domenico ancora per due giorni, sabato 7 e domenica 8 settembre dalle 16 alle 23.
Una mostra inedita e originale, promossa dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia e Fondazione Palazzo Magnani, nata in occasione del Campionato europeo di calcio Under 21, (svoltosi quest’anno in Italia e a San Marino) su progetto di Luca Beatrice, che è stata fin da subito molto apprezzata dai visitatori per l’assoluta originalità che la caratterizza. Evidenziare le connessioni tra mondo creativo e sportivo a partire dalla fine del XIX secolo fino alla contemporaneità -mostrando man mano che ci si avvicina al presente, il cambiamento di linguaggi e strumenti- è stata l’idea progettuale su cui Beatrice ha puntato e che ha incuriosito molto sia i visitatori abituali di mostre d’arte che gli appassionati del gioco.
Oltre 60 opere d’arte di grandi artisti del Novecento provenienti da musei pubblici e fondazioni (Mart, Rovereto, Museo del Novecento, Milano, Museo Ettore Fico, Torino, Fondazione Cirulli, Bologna, Fondazione Marconi, Milano, gallerie e collezionisti privati), sapientemente esposte in un allestimento coinvolgente e di grande impatto, sono gli ingredienti che fanno di questa mostra un evento da non perdere.
Tra i protagonisti, talora sorprendenti: Fortunato Depero, Renato Guttuso, Mario Schifano, Franco Angeli, Ugo Nespolo, Titina Miselli, Letizia Battaglia, Giacomo Costa, Maurizio Cattelan, insieme a opere di alcuni sportivi, come Enrico Paulucci, Domenico Maria Durante, Aldo Dolcetti, e la “farfalla granata” Gigi Meroni, oltre ad una videointervista inedita di Andrea Pirlo.
Una cavalcata nell’arte italiana del XX secolo dove si avvicendano protagonisti, movimenti, gruppi e linguaggi, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione, dove il calcio gioca la partita da protagonista, dai campi verdi alle accademie e agli atelier, testimoniando che in fondo le cosiddette “Fine Arts” amano confrontarsi con lo sport più popolare, praticato e amato nel nostro Paese.