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Nek, la sua band, il tour, il suo gioco preferito

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In un pomeriggio di fine luglio raggiungo uno studio di Modena, dove mi offrono una poltroncina e un paio di cuffie con cui seguire le prove. Mi accorgo quasi subito che non avrei ascoltato la ripetizione di qualche brano ancora da sistemare, ma l’intera scaletta del prossimo tour di Nek. Mettendomi comodo, decido d’iniziare questo viaggio di oltre due ore di musica senza sosta, assieme a Filippo e in mezzo a loro, la band.

Arrivato per fare qualche domanda a tutti e quattro i musicisti, con lo scopo di scrivere l’articolo, mi ritrovo spettatore privilegiato del momento di massima concentrazione per il gruppo, la prova generale. Sono arrivato in studio preparato, credo, quindi so bene che di fronte a me, quello che appare a tutti gli effetti come un poli strumentista, con una chitarra indosso e circondato da computer e tastiere, non può che essere, Emiliano Fantuzzi. Collabora con Filippo da più tempo di tutti, si parla del 1999 come inizi. In questo nuovo e impegnativo giro di concerti, Emiliano si occuperà davvero di un numero imprecisato di cose, ma il pubblico meno esperto lo vedrà come una delle due chitarre sul palco. Anche questo è parte della bravura e del lavoro dietro a uno spettacolo. Dalla mia postazione devo sporgermi un po’ per vederlo.

Max Elli, l’altra chitarra e cori, anche lui come nel caso di Emiliano, vanta collaborazioni e progetti che intaserebbero lo spazio a disposizione se li elencassi ora. Nel percorrere la strada da Sassuolo a Modena, ho ascoltato in auto la sua, Get the love you want, brano che da il nome al suo primo album solista. Avrei continuato a guidare per altri cento chilometri.

Alla mia destra la sessione ritmica di questo live. Tiene il tempo di Filippo dal 2001, possiamo considerarlo oramai una presenza fondamentale sia in tour con Nek che in giro per Sassuolo, dove insegna presso la scuola di musica cittadina. Vederlo suonare da così vicino, credetemi, e spaziale. Luciano Galloni è il batterista che ti sorprende. Look alternativo e molto rock guardandolo, con un’eleganza e precisione invidiabile quando lo ascolti. Intendiamoci, la sua “pacca” non è seconda a nessuno. Il Dott. Galloni, laureato in geologia con il massimo dei voti, in tour è il costante battito dove poggiano le belle melodie di Filippo.

Il compito di sostenere armonicamente gli altri strumenti arricchendo quindi tutto l’insieme sarà affidato alla novità assoluta di questa formazione, Silvia Ottanà. Prima volta assoluta al fianco di Filippo vanta come i suoi colleghi collaborazioni e progetti solisti. Anche per avvicinarmi al mondo di Silvia ho voluto ascoltare le “sue” cose. Consiglio vivamente di lanciarsi nel viaggio sonoro di una tra le formazioni in cui ha suonato, gli Adam Carpet. In particolare ho sviluppato dipendenza dal loro lavoro omonimo del 2014.

Il disco si apre con un brano, Carpet, in cui il basso dell’Ottanà non ti lascia nessun dubbio, spacca. Unica donna della formazione a lei il compito di portare la linea di basso e le particolari modulazioni di suono che il suo Moog (sintetizzatore a tastiera) riesce a produrre.

In assoluto rispetto all’ospitalità di Filippo e alla gentilezza di tutto lo staff, da Marco Monforte, considerato a ragione, il migliore fonico in Italia, all’immancabile Carlo Barbero (backliner), passando da Federico “Deddy” Servadei, sempre operativo dietro la console (mi ha letteralmente fatto posto a fianco a lui per tutte le prove), non scriverò una parola sulla scaletta, le sorprese o altro che riguardi lo spettacolo. Nelle quasi quaranta date già previste tra Italia e l’Europa ci sarà sicuramente l’occasione giusta per andare a fare il pieno di energia buona, come a me piace definire, la musica di Nek.

In Settembre tutta la band con il nostro artista più famoso, tornerà in quel luogo magico che è l’Arena di Verona, per un’altra notte di musica da non dimenticare.

Claudio Corrado