Nella serata di ieri si è svolta la seduta del Consiglio dell’Unione montana Comuni Appennino Reggiano, che ha provveduto all’elezione del Presidente, e alla costituzione dei gruppi consiliari. Alla presidenza è stato confermato il Sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini, ma si è concordato di provvedere a una variazione dello Statuto dell’Ente che porterà a una maggiore rotazione della carica. I Gruppi consiliari che si sono costituiti sono tre: il gruppo di maggioranza che comprende di fatto Sindaci e Consiglieri indicati dai Gruppi di maggioranze dei singoli Comuni che fanno parte dell’Unione, il Gruppo misto di cui fanno parte alcuni esponenti delle minoranze comunali, e il gruppo Lega – Fratelli d’Italia. Hanno votato a favore dell’elezione di Bini Tiziano Borghi, Patrick Fogli, Stefano Costi, Luca Zini, Simone Casoni, Davide Giansoldati, Paolo Bargiacchi, Aronne Ruffini, Marcello Romiti e Massimiliano Coloretti, contrari Alessandro Raniero Davoli e Alberto Bizzocchi.
È stato inoltre approvato il nuovo documento programmatico dell’Ente, che rimarca “l’importanza dell’Unione non solo nel processo di gestione associata dei servizi, ma anche in quello più strategico di Governo dell’ambito territoriale e di promozione e coordinamento delle politiche territoriali a favore della montagna”. Spiega il Presidente Enrico Bini: “L’Unione Montana nei prossimi anni dovrà essere il più importante luogo di discussione e sintesi delle politiche di questo territorio e delle amministrazioni locali, il luogo dove esprimere la rappresentanza sia rispetto ai comprensori vicini nella Regione che in Italia, l’Ente capace di esprimere le migliori competenze a favore dei cittadini e delle imprese per dare un contributo decisivo allo sviluppo della montagna”.
Ad oggi all’Unione sono sono state conferite dai Comuni diverse funzioni da gestire in forma associata: sportello unico telematico delle attività produttive; protezione civile; gestione del personale; gestione dei sistemi informatici e delle tecnologie dell’informazione; gestione dei servizi sociali ed educativi; gestione del servizio di polizia locale; centrale unica di committenza. “L’obiettivo – prosegue Bini – è di estendere la gestione associata ad altri ambiti quali gestione delle entrate, pianificazione urbanistica ed edilizia; gestione e promozione del territorio in coerenza con il Programma di riordino territoriale della Regione Emilia-Romagna.
Centrale per le politiche dell’Unione sarà poi il Piano d’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne per l’Appennino reggiano: le azioni previste intendono consolidare l’economia del Parmigiano Reggiano di montagna consentendo di marcare la differenza di valore con il prodotto di pianura; diversificare l’economia agricola, sostenendo l’avvio di attività che rispetto alla zootecnia del Parmigiano Reggiano presentano minori barriere all’accesso di giovani operatori; porre una attenzione centrale ai giovani e al loro accesso al lavoro; rimettere in moto un circuito virtuoso di manutenzione territoriale che coinvolga i temi dell’energia, dei pagamenti eco-sistemici, della cooperazione sociale per prevenire e contrastare il rischio idrogeologico; estendere e rafforzare la connettività del territorio e l’operabilità del telelavoro; conservare e sviluppare le competenze e le specializzazioni manifatturiere; cogliere e rafforzare i processi di innovazione del prodotto turistico; valorizzare il patrimonio, le istituzioni e le’“industrie” culturali; consolidare la rete dei servizi di cittadinanza, la sanità, i servizi alla persona, scuola, mobilità, articolando l’offerta in relazione all’evoluzione del panorama dei bisogni e alle strategie di sussidiarietà, valorizzando le risorse umane impegnate nel sistema di welfare locale; migliorare in rete l’efficacia della azione pubblica locale”.