I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Modena, nell’ambito dell’operazione denominata “British Fog”, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca di un patrimonio mobiliare ed immobiliare per un valore di circa 1,3 milioni di euro nei confronti di una associazione a delinquere operante sul territorio modenese con proiezione internazionale nel Regno Unito. Sei le persone complessivamente indagate per le ipotesi di reato che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato alla frode fiscale, all’autoriciclaggio, al falso ed all’appropriazione indebita.
Il provvedimento, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Modena, dott.ssa Eleonora Pirillo, su richiesta della Procura della Repubblica di Modena diretta dal Procuratore della Repubblica – dott. Paolo Giovagnoli – giunge al termine di complesse indagini di polizia giudiziaria coordinate inizialmente dal Sost. Proc. Dott. Marco Imperato e successivamente dalla dr.ssa Claudia Natalini. In particolare, le indagini svolte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Modena, sviluppate anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, hanno coinvolto due Consorzi di imprese siti nel comune di Carpi costituiti per “l’internazionalizzazione delle imprese”, misura prevista dalla Legge n. 134/2012 ed hanno permesso di ricostruire un’associazione a delinquere finalizzata ad ottenere fraudolentemente contributi sia dalla Regione Emilia Romagna che dal Ministero per lo Sviluppo Economico per il periodo dal 2013 al 2017.
Il sistema di frode si imperniava sul ricorso a società di comodo inglesi, riconducibili agli stessi indagati, le quali risulterebbero aver emesso nel periodo interessato fatture per operazioni inesistenti e altra documentazione fittizia poi presentata per la rendicontazione delle spese ammesse a contributo pubblico in misura pari al 50% del totale sostenuto per l’esecuzione dei progetti per l’internazionalizzazione delle imprese.
Il dominus dell’associazione a delinquere è stato individuato in un modenese, E. M. di anni 53, da anni residente a Londra ed iscritto all’AIRE, il quale, di fatto, gestiva i due consorzi e si avvaleva principalmente della collaborazione di un commercialista carpigiano, F. C. di anni 40, che aveva il compito di predisporre la falsa documentazione amministrativo-contabile oltre che di redigere i falsi bilanci d’esercizio.
Dall’esame della copiosa documentazione amministrativo-contabile, in parte sottratta ai controlli ex post svolti dal Mi.S.E. e dalla Regione, ma rinvenuta sequestrata nel corso delle indagini, è stato tra l’altro riscontrato come alcuni presunti associati fossero all’oscuro di appartenere ai Consorzi, i pagamenti delle fatture ricevute non fossero stati effettivamente effettuati e che i documenti fossero stati abilmente contraffatti.
Gli approfonditi riscontri investigativi hanno quindi permesso di accertare come gli indagati abbiano indebitamente ricevuto contributi pubblici per un importo complessivo pari ad euro 300.000, attraverso l’emissione, principalmente dalle società di comodo inglesi, e l’utilizzo di fatture false per un valore complessivo di oltre 900.000 euro, gran parte delle quali utilizzate anche al fine di evadere le imposte dirette ed indirette. Infine, le indagini hanno permesso di raccogliere elementi di prova circa il trasferimento fraudolento e l’impiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, finanziarie ed imprenditoriale mediante le già citate società di comodo domiciliate in Gran Bretagna e riconducibili agli stessi indagati.
Al termine delle attività investigative, che vede a vario titolo coinvolte complessivamente 6 persone, con il provvedimento cautelare in argomento è stato disposto sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca per un importo pari a circa 1,3 milioni di euro, corrispondente alla somma dei contributi illegittimamente percepiti e delle imposte evase, in esecuzione del quale sono stati posti sotto sequestro n. 11 beni immobili, consistenze mobiliari varie e nr. due autoveicoli.
L’attività in argomento si inserisce nella più ampia azione diuturnamente svolta dal Corpo e volta a garantire la collettività, perseguendo i colpevoli di gravi reati economici particolarmente dannosi per le imprese sane, vero volano dell’economia del Paese. Ciò al duplice fine di tutelare da un lato le imprese che, in possesso dei requisiti richiesti, confidano nelle misure di sostegno ed assicurare, dall’altro, che le risorse pubbliche disponibili siano correttamente impiegate.