Tre cittadini rumeni residenti nel mantovano: questi i componenti della banda, appartenente al più nutrito popolo di “vampiri del greggio”, incastrati dalle indagini condotte dai carabinieri di Reggiolo ed ora finiti nei guai. I tre a bordo di un’autovettura “pulita” e “armati” di taniche, imbuti e pompe hanno raggiunto un’azienda di autotrasporti con sede operativa nella zona industriale Ranaro del comune di Reggiolo di Fabbrico con l’intento di svuotare i capienti serbatoi dei numerosi mezzi pesanti parcheggiati all’interno. In effetti i tre, come documentato dalle immagini del sistema di videosorveglianza dell’azienda, in meno di un’ora hanno trafugato circa 500 litri di gasolio per poi dileguarsi a bordo di un’Audi A 4 SW scura.
A denunciare il furto ai carabinieri di Reggiolo alla fine del mese di gennaio è stata la titolare dell’azienda che a corredo della denuncia ha consegnato i filmati registrati dal sistema di videosorveglianza aziendale che riprendevano le fase del furto compresa la fuga a bordo dell’auto caricata dai malviventi con una ventina di taniche da 30 litri l’una contenti il gasolio trafugato. I carabinieri di Reggiolo avviavano quindi le indagini e grazie alle riprese video consegnate a corredo della denuncia e all’analisi del sistema lettura targhe e della videosorveglianza comunale risalivano alla targa dell’autovettura usata per la fuga risultata essere pulita ed intestata a un cittadino rumeno residente a Suzzara, in provincia d Mantova.
Le indagini si spostavano quindi nel mantovano dove i carabinieri di Reggiolo acquisivano incontrovertibili elementi a carico degli odierni indagati risultati tutti abitare nella stessa abitazione. A carico dei tre i carabinieri di Reggiolo richiedevano ed ottenevano dalla Procura reggiana un decreto di perquisizione domiciliare che eseguito l’altra mattina portava ad ulteriori riscontri in ordine alle loro responsabilità. Nel corso della perquisizione nel domicilio dei tre titolare i carabinieri rinvenivano i cosiddetti “ferri del mestiere” costituiti da taniche e tubi di gomma per “succhiare” il gasolio che venivano sequestrati. I tre rumeni invece venivano denunciati alla Procura reggiana per concorso in furto aggravato.