Ci saranno anche cento lavoratori modenesi del settore domani – venerdì 31 maggio – a Roma per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale delle pulizie e servizi integrati/multiservizi, scaduto da sette anni. Sempre domani – venerdì 31 maggio – a Modena e nel resto d’Italia incrociano le braccia gli addetti delle imprese di pulizie, servizi integrati e multiservizi. Si tratta di un comparto che opera prevalentemente in regime di appalto con un valore di mercato di oltre 135 miliardi di euro.
Lo sciopero è indetto dai sindacati nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, che denunciano lo stallo dei negoziati per il rinnovo del contratto scaduto da 72 mesi nel comparto dei servizi privati in appalto, particolarmente esposto alle logiche del massimo ribasso e al dumping contrattuale, con le inevitabili ripercussioni sui livelli occupazionali e retributivi e sulla drastica riduzione dell’orario di lavoro.
«La misura è colma – affermano i sindacati – consideriamo un diritto inalienabile dei lavoratori il rinnovo di un contratto collettivo nazionale che affronti i temi già ampiamente discussi e approfonditi nel corso delle trattative, rispetto ai quali abbiamo elaborato articolate proposte sul cambio di appalto e/o affidamento di servizio, nonché sui contenuti della contrattazione di secondo livello e sul tema della salute e sicurezza. I lavoratori reclamano il rinnovo del contratto nazionale per un salario dignitoso, diritti, tutele e regole certe per la trasparenza e legalità, contro la precarietà e lo sfruttamento».
Le tre sigle puntano il dito contro il decreto “Sblocca cantieri”, che ripristina il massimo ribasso per l’aggiudicazione e allarga il ricorso al subappalto senza indicazione dei subappaltatori. I sindacati avvertono che, per effetto dell’allentamento dei controlli, i subappalti rischiano di diventare un ingranaggio di un sistema criminale.