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Armato di coltello rapinò banca a Rio Saliceto. Raggiunto in carcere da altro provvedimento restrittivo

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E’ entrato in banca a volto scoperto indossando un cappello e, armato di coltello, si è fatto consegnare i soldi in cassa. Erano da poco passate le 13 del 30 gennaio scorso quando il malvivente è entrato al Credito Emiliano, agenzia di Rio Saliceto, dirigendosi alla cassa corrente dove era intenta a lavorare una cassiera. In quel frangente all’interno dell’istituto si trovavano 3 clienti e 2 impiegate.

Puntando il coltello all’altezza della faccia e consegnandole un sacchetto, riferiva minacciosamente ad una delle impiegate: “questo non è uno scherzo, dammi tutto quello che hai, anche i soldi nascosti”. La cassiera terrorizzata aderiva alla richiesta riponendo nel sacchetto il contante presente nella cassa, circa 7.000 euro. Ottenuto il danaro il malfattore intimava di aprire la porta a bussola raccomandandosi di aprirne contemporaneamente i due lati in maniera da non rimanere bloccato tra le ante.

Guadagnata l’uscita si dava alla fuga balzando a bordo di un’autovettura condotta da un complice. Quindi l’allarme al 112 dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia che inviava sul posto i carabinieri della stazione di Campagnola Emilia e del nucleo operativo della compagnia di Guastalla, mentre nell’intera zona venivano attivati posti di blocco e scatenate le ricerche dei malviventi riusciti a dileguarsi.

Le indagini dei Carabinieri della stazione di Campagnola Emilia e del nucleo operativo della compagnia di Guastalla, supportate anche da attività tecniche, si sono spostate nella limitrofa provincia di Modena. Le attenzioni investigative si sono focalizzate su un pregiudicato 62enne originario di Milano e residente a Modena. Le immagini delle telecamere della bussola della banca, infatti, mostravano le fattezze del volto del rapinatore del tutto sovrapponibili a quelle risultanti dal fotosegnalamento dell’odierno arrestato, trovato poi in possesso di un coltello da cucina del tutto simile a quello utilizzato nella rapina. Inoltre il 62enne è stato individuato fotograficamente con certezza da tutte le persone che in banca avevano potuto vederlo. Si è poi accertato il coinvolgimento del figlio 37enne residente a Carpi, risultato l’utilizzatore esclusivo dell’autovettura utilizzata per assicurare la fuga al rapinatore, immortalata nei filmati delle telecamere di sorveglianza poste nelle vicinanze della banca.

Acquisiti tali elementi che indicavano con certezza la responsabilità di padre e figlio nella commissione della rapina, i carabinieri di Campagnola Emilia e Guastalla hanno avviato mirate attività tecniche che hanno consentito peraltro di far arrestare in flagranza di reato il 62enne per un analoga rapina compiuta l’11 febbraio scorso a Bomporto, nel modenese, rapina nella quale risulta coinvolto e indagato lo stesso figlio.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, – Sostituto Dott.ssa Isabella Chiesi titolare dell’inchiesta – hanno portato ad acquisire un importante impianto che ha visto la Procura reggiana, concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri, richiedere ed ottenere dal GIP un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 62enne a carico del quale, raggiunto ieri nel carcere di Modena dove si trova ristretto per altra causa, i carabinieri di Campagnola Emilia hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo di natura cautelare.