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“Hotel Gagarin”: la commedia di Simone Spada per la 13esima edizione del Nonantola Film Festival

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Una commedia agrodolce su ciò che il cinema rappresenta e sull’Europa di oggi, seconda delle sei opere prime di giovani registi e registe presenti in rassegna quest’anno come da mission della manifestazione. Con la proiezione ad ingresso gratuito di “Hotel Gagarin” – il film d’esordio del regista torinese Simone Spada, classe 1973  – continuano domani lunedì 29 aprile alle ore 21.00 gli appuntamenti alla Sala Cinema Massimo Troisi di Nonantola nell’ambito della tredicesima edizione del Nonantola Film Festival, organizzato dall’omonima associazione affiliata Arci. Tra i protagonisti di questa commedia ironica, intelligente e commovente, Claudio Amendola, Luca Argentero, Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Silvia D’Amico e un ritrovato Philippe Leroy.

Cinque italiani, spiantati e in cerca di un’occasione, vengono mandati a girare un film in Armenia. Appena arrivati scoppia una Guerra e il sedicente produttore sparisce con i soldi. Abbandonati all’Hotel Gagarin, isolato nei boschi e circondato dalla neve, trovano il modo di inventarsi un’originale e inaspettata occasione di felicità che non potranno mai dimenticare. Una commedia divertente, poetica e sgangherata come i suoi protagonisti, che parla di sogni, di cinema e di incontri.

 

Note di regia

“Sentivo l’esigenza di raccontare una storia di speranza, sogni, popoli ed esseri umani marginali di varia natura e di raccontarla col sorriso della commedia, attraverso il mezzo che amo e conosco meglio: il cinema. Ho pensato a un film che non parla di cinema ma che lo usa come pretesto, come possibilità di esplorazione, di emozione, di incontri. Sono sempre stato affascinato dai più deboli, perché nella loro salvezza c’è una possibilità di un mondo migliore. I miei protagonisti rappresentano, per sesso ed età, un po’ tutti noi, con i nostri desideri, i nostri problemi, i nostri sogni. Affascinato da un territorio montagnoso e innevato, da un paese che per tantissimi anni è stato parte dell’Unione Sovietica, ma che non ha mai perso le sue peculiarità e radici ho pensato all’Armenia come luogo nuovo, sconosciuto e pieno di fascino, possibilità di condivisione umana e culturale tra diversi popoli. L’Armenia ricorda per certi versi l’Italia del dopoguerra, ricca di tradizioni culturali, territoriali, storiche e religiose, ma al tempo stesso protesa verso un futuro politico ed economico moderno e aperto. Hotel Gagarin vuole essere una commedia romantica, brillante, malinconica e un po’ visionaria. È la possibilità di fare un viaggio divertendosi, un film in movimento nonostante si svolga principalmente in un unico grande ambiente. È un tentativo di farci sognare, ridere, emozionarci o intristirci, come faceva, una volta, la commedia all’italiana che ci faceva uscire dal cinema più consapevoli e felici. Per concludere, vorrei sottolineare la frase di Lev Tolstoj che il professor Nicola Speranza (Giuseppe Battiston), in una scena del film, cita ai suoi compagni di viaggio: “Se vuoi essere felice, comincia”. Questa frase racchiude il senso profondo che ho voluto dare a questa avventura, il mio modo di intendere questo film e più in generale la vita.” (Simone Spada)