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Contratto Fca, Cnhi, Maserati e Ferrari, Fim: “Buone notizie per i lavoratori modenesi”

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Soddisfazione anche a Modena per la firma dell’ipotesi di accordo del contratto collettivo specifico di lavoro Fca, Cnhi, Maserati e Ferrari, che nella nostra provincia interessa complessivamente circa 6.700 addetti.

«Il nuovo contratto rappresenta una svolta su salario, formazione e inquadramento – afferma il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti – Dal punto di vista economico portiamo a casa aumenti mensili di 144,50 euro (+8,24%), mentre dal 1 luglio 2019 il contributo aziendale per la previdenza aumenta del 29%, portando la contribuzione a carico dell’azienda dall’1,7 al 2,2% della paga base, con un vantaggio annuale a regime per un operaio di circa 123 euro. È confermato e migliorato il premio annuale di efficienza, che nell’ultimo anno ha erogato mediamente 1.270 euro ai lavoratori Fca e 753 a quelli di Cnhi. Un aspetto molto innovativo – aggiunge Uriti – riguarda lo smart working, che consentirà di diffondere in tutti gli stabilimenti un’intesa sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro che, a oggi, abbiamo sperimentati in pochi stabilimenti».

Nel nuovo contratto collettivo Fca c’è una novità che interessa particolarmente i lavoratori modenesi del gruppo. Dopo oltre 40 anni, infatti, cambierà l’inquadramento professionale in Cnhi (1.800 addetti) e Ferrari (3.500 addetti). Si passerà alla definizione dei gruppi professionali; la sperimentazione delle tre fasce professionali a partire dal 1 gennaio 2020 diventerà strutturale, dando alle parti la possibilità di costruire un sistema premiante sulla professionalità.

«Questo lavoro verrà sviluppato in un anno con uno specifico gruppo e rappresenterà un cambiamento radicale del sistema di riconoscimento della professionalità.

L’accordo è certamente un ottimo risultato, – sottolinea Uriti – in particolare in questo difficile contesto industriale ed economico. La conferma dei 5 miliardi euro di investimenti da parte di Fca sono una garanzia e offrono una prospettiva al futuro dell’occupazione e degli stabilimenti italiani. Era fondamentale chiudere con un buon accordo, anche perché – conclude il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale – il 2019 sarà ancora un momento di transizione non facile».

Nei prossimi giorni il contratto sarà al vaglio delle rappresentanze sindacali aziendali dei vari stabilimenti per la sua approvazione.