In seguito all’incendio avvenuto domenica 3 marzo nell’area trattamento rifiuti di Herambiente in via Caruso a Modena, le emissioni registrate in questi giorni non hanno evidenziato fino a ora elementi di particolare preoccupazione da parte di Arpae e dell’Azienda sanitaria, “ma il monitoraggio ambientale è tuttora in corso e proseguirà almeno fino alla giornata di venerdì per assicurare la popolazione”.
Lo ha annunciato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli concludendo l’informazione al Consiglio comunale nella seduta di oggi, giovedì 7 marzo, dedicata all’incendio (“la cui natura è ancora in fase di accertamento”) e sottolineando come i campionamenti effettuati fino a ora abbiano “mostrato concentrazioni generalmente contenute dei composti organici volatili e della formaldeide, con valori inferiori a quelli di riferimento definiti per l’esposizione della popolazione, senza evidenziare quindi incrementi significativi dovuti alle ricadute dell’incendio”.
Rispetto ai monitoraggi delle diossine/furani sono stati evidenziati, invece, “valori maggiori rispetto al range di riferimento suggerito dall’Oms nel primo periodo (tra le 23 della domenica e le 17 del lunedì), mentre nel secondo periodo (dalle 17 del lunedì alle 11 del martedì) sono rientrati nel range di riferimento, con i valori tipici del periodo invernale, rilevati nelle stazioni fisse della rete di monitoraggio”. Il sindaco ha precisato che l’Azienda sanitaria “ha valutato che il picco di diossina rilevato nel primo periodo, essendo riconducibile a un’esposizione di breve durata, rende improbabile che si verifichino effetti cronici nocivi sulla salute delle persone”.
Il sindaco ha ricordato che l’area è sotto sequestro per le indagini dei carabinieri forestali. “La Procura della Repubblica – ha spiegato Muzzarelli – ha aperto un fascicolo di indagine per incendio doloso a carico di ignoti e per verificare, secondo le parole della Procuratrice Musti, che non vi sia danno per la salute dei cittadini e per accertare ogni altra responsabilità penale. Al momento però non ci sono elementi o informazioni per stabilire con certezza se si sia trattato di un atto di vandalismo, di una azione criminale o di un incidente fortuito. Ogni conclusione in un senso o nell’altro è, allo stato dei fatti, una semplice congettura, lungo la quale chi ricopre responsabilità pubbliche, o aspira a ricoprirle, non dovrebbe avventurarsi”.
Nell’informazione al Consiglio, il sindaco ha ripercorso la cronologia degli avvenimenti, dalle 18 della domenica al completo spegnimento delle 8 di martedì, dopo la demolizione di sei campate della struttura metallica: “Secondo gli esperti hanno preso fuoco gli ingombranti, stoccati nell’area sud-ovest del fabbricato da sabato mattina, per poi estendersi allo stoccaggio dei multimateriali”. Muzzarelli ha ringraziato i Vigili del Fuoco per il lavoro svolto nello spegnimento, per il quale sono stati impiegati 15 uomini fissi per 48 ore, quattro mezzi antincendio, tre mezzi speciali e i mezzi movimento terra di Hera. La Polizia municipale si è occupata di regolare il traffico. Le acque utilizzate per lo spegnimento sono state intercettate e saranno convogliate nell’impianto di trattamento Hera di Ravenna. Le masse di rifiuti incendiate verranno smaltite tramite incenerimento.
Dopo aver sottolineato l’intervento immediato dei tecnici di Arpae per delle misurazioni puntuali nelle immediate vicinanze dell’area, il sindaco ha spiegato come “gli inquinanti più comuni che indicano gli effetti della ricaduta dei fumi di combustione sono risultati inferiori ai valori di riferimento previsti in ambito ambientale e sanitario”.
Contestualmente, ha aggiunto Muzzarelli, sono state individuate sei postazioni per monitorare l’evoluzione delle ricadute dei fumi nei giorni successivi all’evento, in cui collocare i campionatori necessari al rilevamento dei composti organici volatili (benzene, toluene, etilbenzene, xileni) e formaldeide, generati dalla combustione dei materiali presenti nell’area interessata. Nella postazione situata nella direzione dell’area urbana di Modena, entro l’anello delle tangenziali, è stato posizionato un campionatore per determinare la presenza di diossine/furani e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici).
Gli esiti dei campionamenti sono stati messi a confronto con i rilevamenti effettuati nelle stazioni di rilevamento regionale della qualità dell’aria (Via Giardini) e della rete di controllo delle ricadute del termovalorizzatore (Tagliati, Belgio, Albareto).