Un nuovo intervento, con 27 milioni di euro disponibili, per attrarre o sviluppare investimenti di imprese e soprattutto creare occupazione di qualità in Emilia-Romagna. A questo, si aggiungono 8,3 milioni di euro per l’internazionalizzazione delle imprese.
È l’obiettivo dei nuovi bandi regionali per il triennio 2019-2021, presentati oggi dall’Assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi.
Il primo bando, per la promozione degli investimenti
Il primo bando, che segue quelli pubblicati nel 2016 e del 2017, è parte delle opportunità previste dalla Legge regionale 14 del 2014, “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”, voluta dalla Regione per attrarre eccellenze e promuovere sviluppo e lavoro.
L’obiettivo della Regione, utilizzando risorse proprie ed europee dei fondi Por Fesr e Por Fse 2014-2020, è quello di favorire la realizzazione di investimenti strategici per aumentare l’occupazione, che comprendano attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale con significativi avanzamenti tecnologici del sistema produttivo che interessino le filiere regionali.
Secondo le specifiche del bando, gli investimenti dovranno produrre rilevanti effetti occupazionali diretti e indiretti, a livello quantitativo e qualitativo, nonché positive ricadute sul territorio emiliano-romagnolo in termini di impatto economico, sostenibilità ambientale e sociale. Potranno essere aggiunte nuove risorse per la formazione di neo-occupati e per l’assunzione di personale diversamente abile.
I bandi per favorire l’internazionalizzazione delle imprese
A partire da marzo fino a giugno 2019, si aggiungono al precedente altri 9 bandi per promuovere e sostenere l’internazionalizzazione delle imprese emiliano romagnole: la Regione stanzierà 8,3 milioni di euro. Le risorse andranno a sostenere, tra l’altro, i Consorzi per l’internazionalizzazione, la partecipazione delle imprese made in Emilia-Romagna a fiere internazionali, il programma di assistenza delle start up e delle Pmi in Silicon Valley.
“Attrattività e internazionalizzazione- commenta l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi- sono due driver strategici delle politiche industriali messe in campo dalla Regione per porre l’Emilia-Romagna al centro degli scambi economici globali, ma anche per accrescere l’occupazione di qualità. Con i bandi precedenti abbiamo da un lato stimolato investimenti ad alto valore aggiunto per più di 160 milioni di euro che hanno creato quasi 1.500 posti di lavoro diretti. Dall’altro abbiamo supportato il sistema economico e produttivo regionale ad affermare la qualità e l’innovazione dei prodotti sui mercati esteri”.
“Inoltre- prosegue l’assessore- per le misure di internazionalizzazione con 8,8 milioni di euro concessi nel 2018, attraverso specifici bandi e azioni che in parte si stanno svolgendo nel 2019, abbiamo finanziato oltre 700 imprese. Ma non solo. Col presidio permanente in Silicon Valley, da inizio legislatura, abbiamo sostenuto e assistito 69 tra start up e Pmi nel chiudere contratti e rendere il proprio modello di business più efficace”.
“I risultati ottenuti- conclude Costi- ci spingono a continuare a investire su queste leve strategiche per l’economia emiliano-romagnola: questo proprio in un momento dove, a livello nazionale ed europeo, si registra un forte rallentamento”.
Una regione che attrae investimenti
Dal 2016 a oggi sono complessivamente 18 le imprese, tra cui anche grandi gruppi internazionali, leader in ricerca e innovazione che hanno scelto di puntare sull’Emilia-Romagna. Cinque le aziende che hanno risposto al bando 2017, tutte attive in settori avanzati dell’industria 4.0: la multinazionale americana Ibm Italia e la californiana Eon Reality, Aetna Group con sede a Verucchio (Rn), il gruppo Sacmi a Imola e la modenese Energy Way. Complessivamente i progetti hanno beneficiato di contributi pubblici per 11,5 milioni, a fronte di 38,2 milioni di investimento. Previste 250 nuove assunzioni, il 86% di laureati. Da sottolineare il progetto di Eon Reality, leader mondiale nel settore della realtà virtuale, che ha avviato il Worklife Innovation Hub a Casalecchio di Reno (Bo) in collaborazione con l’Università di Bologna.
Con il primo bando del 2016 sono stati finanziati 13 progetti. Tra questi, quelli di Lamborghini, Ducati Motor, Ynap, Teko Telecom, Avl Italia, B. Braun Avitum Italy, Hpe e Ima. Oltre 126 milioni l’investimento, di cui circa 41 milioni di finanziamento pubblico per oltre 1.200 nuovi posti di lavoro.