Forte livello di attenzione per la Parmalat a Collecchio, dopo l’annuncio della società madre, la francese Lactalis, di un processo di riorganizzazione che eliminerebbe la storica sede decisionale situata nel comune in provincia di Parma. Un’attenzione che si concretizza in una richiesta urgente al Governo per un confronto congiunto delle istituzioni con Lactalis da condividere con la Regione Lombardia, sede dell’altro grande marchio Galbani.
E’ la sintesi dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Collecchio (Pr), nella sede del Comune, col presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, il sindaco Paolo Bianchi, il deputato ed ex ministro Andrea Orlando e le delegazioni sindacali Cgil Cisl Uil, di categoria e territoriali e le Rsu.
Il timore è che la riorganizzazione già annunciata, che prevede le direzioni strategiche, commerciali e produttive assorbite dalla divisione generale del gruppo con sede a Laval in Francia, tolga a Parmalat autonomia necessaria al mantenimento del ruolo strategico. Attualmente il Gruppo è occupato nel delisting, l’uscita da Piazza Affari, che dovrebbe compiersi entro pochi mesi.
“Coinvolgeremo anche la Regione Lombardia per fare squadra insieme al Governo- ha affermato il presidente Stefano Bonaccini-, cui chiediamo un incontro, per sostenere il confronto con Lactalis in un processo di riorganizzazione che per noi deve vedere centrale il ruolo della filiera agroalimentare di alta qualità in un territorio che fa del cibo, della cultura e del turismo una sintesi delle nostre eccellenze. Quindi chiediamo con decisione garanzie per il rafforzamento del gruppo, fondamentale per la tutela occupazionale”.
“Dopo gli anni che hanno seguito il salvataggio- ha aggiunto l’assessore Palma Costi- è necessario tutelare il radicamento e le eccellenze che hanno permesso di rilanciare il Gruppo in Italia e nel mondo. Abbiamo quindi necessità di poterci confrontare con la proprietà di Lactalis per meglio comprendere quanto annunciato e poter esporre quanto la Regione ha messo e può mettere a disposizione per il rafforzamento dei siti produttivi regionali. Nello stesso tempo terremo attivo il confronto con i sindacati e le altre istituzioni interessate”.