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Il Comitato Salviamo Le Cicogne in merito all’incontro al Ministero della Salute

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“La prima attenzione che abbiamo è dire alle tante persone che seguono la vicenda che è stata una giornata positiva, che ci lascia sperare per il futuro della riapertura del Punto Nascita. Ma andiamo per ordine. Anzitutto spieghiamo chi c’era all’incontro al Ministero. C’eravamo noi delle Cicogne, Nadia, Chiara, Agnese, Gianni, poi c’era Maria Cristina Bettini del Comitato Salviamo l’Ospedale di Pavullo, c’erano Rodolfo Marchini e l’avvocato Marco Moglia in rappresentanza dei comitati di Borgotaro e delle Donne della Tenda, il sindaco Enrico Bini e il dottor Carlo Boni, la consigliera regionale Raffaella Sensoli, la deputata Stefania Ascari, la Vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, il capo di segreteria del Ministro Marcello Spirandelli, il sottosegretario alla Sanità Armando Bortolazzi, i membri del CPNn dottoressa Angela De Feo, dottor Rinaldo Zanini con il presidente Gianfranco Jorizzo.

L’incontro è iniziato alle ore 11 ed è terminato alle ore 14. Molto buono il clima di ascolto e partecipazione, che ha consentito di arrivare al nodo delle questioni. I comitati si sono trovati uniti nel chiedere che il Ministero adotti le iniziative che gli competono, Bettini e Marchini hanno sottolineato la richiesta di revisione del parere depositata al Ministero, noi chiediamo che il Ministero accerti la veridicità dei dati inoltrati dalla Regione sulla base dei rilievi che le Cicogne hanno sottolineato con il Libro Bianco consegnato questa mattina. L’obiettivo è quello che venga richiesto dal Ministero al CPNn un nuovo parere essendo il precedente stilato sulla base di dati non corrispondenti alla realtà, sia per le condizioni orogeografiche sia per non aver comunicato la fusione dell’ospedale Santa Maria e Ausl in un’unica entità. Molto bravo il dottor Boni a difendere la qualità del Punto Nascita del Sant’Anna dal punto di vista tecnologico e della copertura degli standard professionali. Interessante la posizione di Bini che evita di parlare di riapertura in moratoria, che forse imbarazza la linea amministrativa Comune-Regione, ma rilancia l’idea di riaprire attraverso progetti sperimentali, a maggior ragione in virtù della revisione dell’accordo Stato Regioni. Importante il dialogo con il CPNn, che ha ribadito che le distanze sono un fattore importante per il mantenimento in deroga dei PN anche se non raggiungono la quota minima dei 500 parti annui a patto che gli standard qualitativi vengano rispettati. I rappresentanti politici si sono mostrati molto vicini alle istanze dei cittadini rappresentati in questa battaglia dai comitati e anche il sottosegretario Bortolazzi ha fatto in modo di farci capire la sua massima sensibilità verso la riapertura. Sia i rappresentanti del Ministero che i membri del CPNn hanno detto che la strada maestra sarebbe la richiesta di nuovo parere da parte della Regione. Su questo torneremo a farci vivi presso la Regione e con la Commissione tecnica regionale. Dal canto nostro abbiamo insistito su una iniziativa autonoma del Ministero che porti ad una nuova richiesta di deroga. Ci hanno assicurato che interesseranno il Ministro Grillo nel merito oltre ad approfondire la questione con il CPNn. A questo punto, con molta semplicità diciamo: siete ormai tutti sulla dirittura per tornare ad assicurare alle donne della montagna il momento del parto, trovate voi la forma che più vi garba ma fatelo, la politica serve a trovare soluzioni e non a creare problemi insormontabili. Noi continuiamo a stare sul pezzo. Anche il Presidente del CPNn in un qualche modo ce lo ha riconosciuto quando nel salutare Nadia ha detto che finalmente può associare un volto ad un comitato di cui sente parlare e che segue da tanti anni”.

(Il comitato Salviamo le Cicogne)