Home Musica L’Emilia-Romagna per la musica: 4,3 milioni per sostenerla

L’Emilia-Romagna per la musica: 4,3 milioni per sostenerla

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La Legge regionale sulla musica produce i primi effetti sull’economia musicale in Emilia-Romagna: i progetti di 6 realtà per la didattica e musica d’insieme e di altre 9 impegnate nella produzione e fruizione verranno finanziati grazie all’esito dei primi due bandi voluti dall’assessorato regionale alla Cultura per sostenere e incentivare un mondo che in regione rappresenta una fetta importante dell’economia della creatività, la cosiddetta economia ‘arancione’.

La Legge per lo sviluppo del settore musicale (la numero 2 del 2018) stanzia nel periodo 2018-21, 4 milioni e 334 mila euro (450 mila nel 2018, 1 milione e 700 mila nel 2019 e 1 milione e 600 mila nel 2020; 584 mila nel 2021).

Il primo bando: 2,38 milioni alle scuole di musica

Con il primo bando (relativo all’articolo 5 della legge) si rafforza il sistema di alfabetizzazione musicale e promozione della musica d’insieme. Sono stati approvati i progetti di 6 associazioni: Aerco, l’Associazione emiliano-romagnola dei cori, che riunisce 233 cori;Assonanza,Associazione di scuole di musica, che conta 46 scuole; Assonanza– Ambima, Associazione di bande musicali e scuole di musica, che raggruppa 104 bande; Ensemble Mariani, Associazione di scuole di musica, che associa 3 scuole nella provincia di Ravenna; Cemi – Associazione di scuole di musica, 3 scuole nelle province di Bologna, Rimini e Forlì-Cesena; Senza Spine- Associazione di scuole di musica, 4 scuole nella provincia di Bologna.

I progetti sono cofinanziati dalla Regione con 1,8 milioni (250 mila euro per il 2018, circa 800 mila euro per il 2019, circa 750 mila nel 2020). Per il 2021 saranno stanziati 584 mila euro. Si tratta prevalentemente di corsi di musica, progetti di educazione all’ascolto per favorire inclusione e il dialogo interculturale, di meeting e scambi tra gruppi musicali giovanili. Vengono finanziate per la prima volta anche azioni di ‘sistema’, cioè corsi per docenti e per direttori di bande e cori.

Il secondo bando: 1,95 milioni per produzione e musica dal vivo

Con il secondo bando (relativo all’art.8 della legge) si incentiva la filiera musicale. Per la produzione e fruizione della musica contemporanea originale dal vivo(articolo 8 della legge), saranno cofinanziati 9 progetti di altrettante realtà tra cui 4 associazioni (Arci Emilia-Romagna, Locomotiv,  Bronson, Blues Eye), 2 raggruppamenti temporanei (Bologna in Musica, Cronopios), però (Materiali Musicali), 1 società (Fonoprint) e 1 Comune (Centro Musica Modena), con un finanziamento triennale 2018-2020 pari a 1 milione e 953 mila euro (200 mila nel 2018, 900 mila nel 2019, e 850 mila nel 2020). I temi al centro della nuova programmazione riguardano lo sviluppo della filiera, reti di locali qualificati e sostenibili e i giovani talenti.

Tra le novità importanti, un’attenzione specifica è dedicata al tema delle residenze, delle produzioni discografiche e all’internazionalizzazione.

In questa direzione le azioni proposte prevedono di incentivare la produzione musicale discografica, fisica e digitale con particolare attenzione agli artisti esordienti, di diffondere la cultura musicale emiliano-romagnola, favorire la realizzazione di videoclip e strumenti innovativi, la diffusione digitale delle produzioni artistiche del territorio e la realizzazione di produzioni discografiche con distribuzione nazionale ed internazionale.

Il commento di Massimo Mezzetti

“L’Emilia-Romagna- afferma l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti- guarda sempre più alla musica come possibilità di crescita economica, futuro lavorativo e sociale dei giovani. Con questa legge innovativa, prima in Italia nel suo genere, da un lato si rafforza l’educazione musicale e l’attività sociale di bande e cori e dall’altro si profila una nuova geografia di soggetti sul territorio fortemente strutturata, in un ambito ricco di talenti e creatività. Di fatto una filiera della musica, che la Regione intende sostenere attraverso un’azione concentrata, fornendo un’occasione di crescita e sviluppo per il settore musicale regionale e per il territorio e la sua identità. Rimane inoltre centrale per il futuro lo sviluppo della legge, l’internazionalizzazione della filiera, per la visibilità all’estero della cultura musicale emiliano romagnola, e la formazione e accompagnamento alle imprese, per essere al passo con un mercato in continuo cambiamento”.